Ucraina, sparito Ivan Vavassori: l’ex calciatore italiano si era arruolato con Kiev
Ore di paura per le sorti di Ivan Vavassori, combattente italiano in Ucraina di cui non si hanno notizie da due giorni. Il 29enne si era arruolato come volontario nelle brigate internazionali dell’esercito ucraino. Nato in Russia, Vavassori era stato adottato da una famiglia piemontese. In particolare Ivan Luca è figlio adottivo di Pietro Vavassori, ex patron della Pro Patria, e di sua moglie Alessandra Sgabella. Negli anni ’90 l’imprenditrice piemontese era stata sequestrata dalla ‘ndrangheta e tenuta prigioniera per nove mesi, tra il 1997 e il 1998. È morta nel 2011.
Ex calciatore, è stato anche portiere della Pro Patria e del Legnano, aveva deciso di arruolarsi poco più di un mese fa nella brigata internazionale in forza alle truppe di Kiev. La notizia della scomparsa è stata data tramite il suo profilo Instagram: “Ci dispiace informarvi che la scorsa notte, durante la ritirata di alcuni feriti in un attacco a Mariupol, due convogli sono stati distrutti dall’esercito russo. In uno di questi c’era forse anche Ivan, insieme col 4° Reggimento. Stiamo provando a capire se ci sono sopravvissuti. Vi informeremo attraverso le due pagine Instagram e Facebook che Ivan ci ha lasciato a gestire”.
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Come detto, di lui al momento non si hanno notizie. Sui social si definisce “guerriero del Signore”, “italiano” e “sportivo”. Documenta con video e foto i suoi spostamenti e i movimenti delle operazioni militari. “Un onore difendere l’Ucraina”, scriveva il giovane combattente. Mentre stava partendo per l’Ucraina, Vavassori aveva raccontato i rischi a cui consapevolmente andava incontro. “La nostra sarà una missione suicida perché abbiamo pochissime unità contro un intero esercito, ma preferiamo provare. Quel che importa è morire bene, soltanto allora inizia la vita”. Dopo il via libera dell’ambasciata di Kiev in Italia, Vavassori aveva aderito alla “Legione di difesa internazionale Ucraina” con il nome di “comandante Rome”.