Ucraina: la Commissione Ue propone di prorogare fino al 2026 la protezione umanitaria per i profughi
Dal marzo 2022 i rifugiati godono del permesso soggiorno e di lavoro e dell'accesso agli aiuti nell'Ue ma tale status terminerà nel 2025
La Commissione europea ha proposto oggi di prorogare di un altro anno, fino al 4 marzo 2026, la protezione umanitaria concessa ai profughi arrivati nell’Ue dall’Ucraina. Toccherà ora ai ministri dell’Interno dell’Unione, che si riuniranno il 13 giugno in Lussemburgo, decidere se concedere tale proroga.
La Direttiva sulla Protezione Temporanea è stata attivata da Bruxelles il 4 marzo 2022, una settimana dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, per la prima volta dalla sua approvazione nel 2001. Da allora, i rifugiati ucraini beneficiano di uno status speciale che concede loro il permesso soggiorno e di lavoro e l’accesso agli aiuti all’interno dell’Unione europea. Secondo le stime più recenti, l’Ue ospita almeno 4,2 milioni di cittadini ucraini, per lo più residenti in Germania (più di 1,2 milioni), Polonia (quasi un milione) e Repubblica Ceca (circa 400mila).
La tutela dei profughi ucraini scadrà il 5 marzo 2025. “Considerati i continui attacchi russi alle infrastrutture civili e critiche in tutta l’Ucraina, attualmente non esistono condizioni sicure e durature per il ritorno” dei rifugiati, ha scritto oggi in una nota l’esecutivo comunitario. “La Commissione ritiene pertanto che le ragioni della protezione temporanea permangano e che essa dovrebbe essere prorogata per un altro anno come risposta necessaria e adeguata alla situazione attuale”.
Secondo Bruxelles, “l’obiettivo finale è garantire che tutti coloro che fuggono dalla guerra di aggressione della Russia possano trovare protezione nell’Ue e che alle quasi 4,2 milioni di persone che già beneficiano della protezione temporanea negli Stati membri venga fornita la massima stabilità possibile”.
La proposta della Commissione arriva in un momento difficile per le forze ucraine, che lottano per tenere la linea del fronte, mentre le truppe russe continuano ad avanzare e gli attacchi aerei di Mosca devastano la rete energetica nazionale. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, i bombardamenti russi sulle infrastrutture energetiche ucraine hanno dimezzato la produzione elettrica del Paese negli ultimi tre mesi.