Ucraina, città colpite all’alba: missili su Kiev e Leopoli. Allarme antiaereo in tutto il Paese
Ucraina, città colpite all’alba: missili su Kiev e Leopoli. Allarme antiaereo in tutto il Paese
Un’ondata di missili russi ha colpito Kiev e altre città ucraine all’alba di oggi. In tutte le regioni del paese stamattina ha risuonato l’allarme antiaereo mentre i missili hanno colpito infrastrutture critiche e centri abitati fino alla regione occidentale di Leopoli, dove sono morte quattro persone. A Kiev, il 40% degli abitanti è ora senza riscaldamento, secondo quanto scritto su Telegram dal sindaco della capitale Vitali Klitschko, con una temperatura di 4 gradi.
I bombardamenti hanno colpito anche Odessa e Kharkiv la seconda città del paese e sono arrivati fino alle città occidentali di Zytomyr, Vinnytsia e Rivne e le città centrali di Dnipro e Poltava. A Leopoli hanno perso la vita quattro persone, secondo il capo dell’amministrazione militare regionale Maksym Kozytskyi. “Erano a casa quando è caduto il razzo. Stanno ancora rimuovendo i detriti. Sotto potrebbero esserci altre persone”, ha detto su Telegram.
A causa degli attacchi, la centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina sudorientale, è stata staccata ancora una volta dalla rete elettrica, secondo quanto dichiarato in un comunicato da Energatom, l’operatore ucraino per il nucleare, che ha avvertito del rischio di un incidente. La centrale era stata scollegata lo scorso agosto per la prima volta in 40 anni di attività: per riconnetterla alla rete erano state necessarie due settimane. Secondo Energatom, sono stati attivati generatori diesel di emergenza per garantire l’alimentazione minima della centrale per 10 giorni.
I danni provocati alle infrastrutture energetiche, hanno spinto le autorità a imporre blackout preventivi in tre regioni ucraine. “Restrizioni sono state applicate nelle regioni di Zytomyr, Kharkiv e Odessa”, ha affermato in una nota l’operatore energetico ucraino, Ukrenergo. La società ha aggiunto che i tecnici sono già al lavoro per ripristinare l’erogazione di corrente elettrica, sottolineando che “l’approvvigionamento energetico viene gradualmente ripristinato”.
Ieri la centrale di Zaporizhzhia è stata discussa anche durante l’incontro a Kiev tra Volodimir Zelensky e il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, il quale ha indicato che l’Onu è pronta a offrire i suoi buoni uffici come mediatore nella smilitarizzazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. “La sicurezza intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia è fondamentale. Credo che sarebbe importante anche una possibile mediazione per cercare la completa smilitarizzazione dell’area, garantendo al contempo che la centrale possa tornare a funzionare normalmente”, ha dichiarato Guterres, in una conferenza stampa con Zelensky. Il presidente ucraino, da parte sua, ha detto che con Guterres “abbiamo discusso su come fermare il ricatto nucleare della Russia e ripristinare la sicurezza di tutte le centrali nucleari ucraine, che è stata violata dalla Russia, in particolare la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia. La centrale nucleare di Zaporizhzhia deve tornare sotto il pieno controllo dell’Ucraina: è una questione di sicurezza globale, non solo di sicurezza ucraina”.
Intanto continuano gli scontri a Bakhmut che, a detta del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, potrebbe cadere sotto il controllo russo nei prossimi giorni. “Quello che vediamo è che la Russia sta lanciando più truppe, più forze e ciò che manca alla Russia in qualità cercano di compensare in quantità”, ha detto Stoltenberg. “Hanno subito grosse perdite, ma allo stesso tempo non possiamo escludere che Bakhmut possa eventualmente cadere nei prossimi giorni”.