La Russia spaventa l’Europa: “Nube radioattiva diretta nel continente dopo la distruzione di un deposito di munizioni in Ucraina
Un deposito di munizioni all’uranio impoverito inviate dagli alleati occidentali in Ucraina è stato distrutto in un bombardamento russo: lo ha annunciato il capo del Consiglio di Sicurezza russo, Nikolai Patrushev, citato dall’agenzia di stampa del Cremlino Ria Novosti. L’attacco ha però sollevato una nube tossica che in un primo momento si temeva potesse essere addirittura radioattiva. Patrushev aveva infatti detto che in Polonia era già stato registrato “un aumento delle radiazioni”.
L’agenzia polacca per l’atomo ha però escluso questa eventualità, spiegando anche un grafico fatto circolare da Mosca che avrebbe testimoniato l’aumento delle radiazioni elettromagnetiche nella città ucraina di Khmelnytsk, dove è avvenuto l’attacco. Il grafico non è stato contraffatto, perché proviene dai dati del Sistema europeo di monitoraggio delle radiazioni (Eurdep). È semplicemente vecchio: rivela infatti un aumento relativo allo scorso 11 maggio, due giorni prima del bombardamento, quando la radiazione nella zona passò da circa 100 a oltre 140 nano Sievert all’ora.
Un incremento non solo non preoccupante per l’uomo, ma neanche collegabile alla “presenza di uranio impoverito”. Semmai, dicono gli esperti, “è caratteristico dei processi naturali che si verificano, ad esempio, durante le precipitazioni”.