Afghanistan, ucciso in raid Usa il leader di Al Qaeda Al Zawahiri. Casa Bianca conferma: “Giustizia è fatta. Operazione di precisione”
“Giustizia è fatta. Ayman Al-Zawahiri è morto. Era uno dei responsabili dell’11 Settembre ha seminato una scia di sangue americano”. Lo conferma il presidente Joe Biden in persona, parlando alla nazione dalla Casa Bianca quando in America sono ormai le 19.30.
A colpire il leader di al-Qaida in Afghanistan sono stati due missili Hellfire. Lo riferisce un funzionario dell’amministrazione americana. L’attacco con i droni è il primo statunitense conosciuto all’interno del Paese da quando le truppe e i diplomatici statunitensi lo hanno lasciato nell’agosto 2021.
Biden ha seguito il raid dalla casa bianca, dove si trova in isolamento a causa di una ricaduta per il covid. Secondo un rapporto dell’Onu, fino al giugno del 2021 al-Zawahiri si nascondeva in una località di confine tra Afghanistan e Pakistan.
Braccio destro di Osama bin Laden, e poi suo successore dopo l’uccisione del primo leader di al-Qaida nel il 2 maggio 2011, al-Zawahiri è stato uno degli uomini chiave negli attacchi dell’11 settembre. Con i suoi scritti e le sue argomentazioni il medico egiziano aveva profondamente plasmato Al Qaeda e i movimenti terroristici correlati.
Oltre agli attacchi dell’11 settembre, al-Zawahiri si è attribuito la ‘paternità’ dell’attacco a Charlie Hebdo del 2015 a Parigi, che avrebbe ordinato personalmente. Negli ultimi anni si è parlato più volte della morte di Zawahiri, che da tempo si diceva fosse in cattive condizioni di salute. Al-Zawahiri si è fatto sentire, di tanto in tanto con messaggi audio e a volte video – l’ultimo l’11 settembre di due anni fa – per incitare i suoi seguaci alla guerra contro l’Occidente. Sulla sua testa gli Stati Uniti avevano messo una taglia da 25 milioni di dollari.