Uccide i genitori e il cane a coltellate: “Volevo cambiare sesso, non lo avrebbero accettato”
A Winthorp, cittadina dello stato del Maine (Stati Uniti), sta iniziando in questi giorni il processo a carico di Andrew Balcer, un ragazzo che nel 2016, quando era ancora minorenne, ha accoltellato a morte i genitori.
Lo ha fatto perché pensava che il padre e la madre non avrebbero mai accettato la sua decisione di cambiare sesso.
Andrew, infatti, in quel periodo aveva deciso di cambiare nome in Andrea e di effettuare l’operazione per cambiare sesso.
Convinto che i genitori fossero di mentalità troppo chiusa per accettare questa scelta, ha deciso di ucciderli nel modo più atroce, aggredendoli mentre stavano guardando la televisione e finendoli con decine di coltellate.
Il delitto è avvenuto nella mattinata del 1 novembre 2016. Balcer ha chiamato il 911 e ha confessato che, 30 minuti prima, aveva ucciso i suoi genitori pugnalandoli a morte.
Agli agenti ha detto che il tutto era avvenuto dopo un litigio.”Ho preso il mio coltello e l’ho conficcato dritto nella schiena di mia madre”, ha riferito.
“Mio padre si è avvicinato perché ha sentito le sue urla e io ho pugnalato anche lui”.
Quando l’operatore del 911 ha chiesto a Balcer se fosse sicuro che i suoi genitori erano morti, lui ha riso e ha detto: “Sì, non li puoi aiutare”.
Mentre Balcer parlava freddamente degli omicidi, ha rivelato di aver ucciso anche il cane. “Stava abbaiando”, ha detto.
Quando gli agenti sono arrivati nella sua abitazione, il ragazzo era ricoperto dal sangue dei suoi genitori, e si è arreso senza opporre resistenza.
Balcer, dall’epoca dei fatti, non si è mai pentito per il delitto commesso. Diversi amici dei genitori, tra l’altro, hanno riferito che il padre e la madre non avrebbero avuto particolari problemi ad accettare una decisione di quel tipo.
Secondo questi testimoni, quindi, la paura di Andrew Balcer era del tutto irrazionale. Una psicosi che lo ha portato a commettere un atroce delitto.
Dopo l’omicidio, il ragazzo era stato arrestato e trasferito in un centro rieducativo. Ora che è maggiorenne potrebbe essere trasferito in carcere, in attesa del verdetto definitivo del giudice sul suo caso.