Uccide il figlio di un anno con 21 coltellate: “Non smetteva di piangere”
La donna, in attesa di una perizia psichiatrica, potrebbe soffrire di una forma di depressione post partum
Avrebbe ucciso il figlio con oltre 20 coltellate perché il piccolo non smetteva di piangere. Questa l’accusa nei confronti di una giovane madre di 21 anni, Maria Sinitskaya. L’omicidio efferato si è consumato in un piccolo villaggio del centro sud della Russia, Larino. Per il bimbo, Kirill, di appena un anno, non c’è stato nulla da fare: è morto sotto i colpi della follia cieca della madre.
Secondo quanto riportato dalla polizia, il piccolo Kirill piangeva disperato e la madre, angosciata dalla situazione, non riuscendo a calmarlo, avrebbe finito per prendere in mano un coltello e uccidere il bambino. Il neonato sarebbe stato colpito decine di volte, quattro volte al collo e 17 volte nello stomaco, servendosi di quattro coltelli diversi.
La donna, in preda alla disperazione, dopo aver commesso l’omicidio, avrebbe preso il piccolo corpicino del figlio e l’avrebbe scagliato contro il muro.
I giornali locali hanno scritto che Maria Sinitskaya stava attraversando un momento di crisi con il marito, Dmitry Sinitsky, 26 anni. Subito dopo l’omicidio, la giovane madre avrebbe chiamato il marito, in quel momento al lavoro, confessando di aver ucciso il loro piccolo Kirill. È stato lui a chiamare la polizia, che è subito accorsa sul luogo dell’omicidio, trovando la donna completamente ricoperta di sangue, seduta accanto al corpo senza vita del piccolo Kirill.
Secondo le indagini preliminari, l’atto brutale della madre potrebbe essere l’esito di una depressione post partum di cui la donna soffriva. Se la perizia psichiatrica sulla madre dovesse attestare la sanità della donna, Maria Sinitskaya rischierebbe fino a venti anni di carcere.