Guerra in Siria, Merkel blocca le armi ma nel 2019 vendite record alla Turchia
Le esportazioni di armi dalla Germania verso la Turchia nei primi otto mesi del 2019 hanno raggiunto il valore di 250,4 milioni di Euro
Guerra in Siria, Merkel blocca le armi ma nel 2019 vendite record alla Turchia
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha rinnovato il suo appello alla Turchia perché fermi l’offensiva militare lanciata la scorsa settimana nel Nord della Siria. Ma l’export di armi tedesche verso la Turchia ha raggiunto quest’anno il più alto picco dal 2005.
Guerra Turchia-Siria: Merkel contro Erdogan
“Nei giorni scorsi ho chiesto con forza alla Turchia di mettere fine alla sua operazione militare contro le forze curde e lo ribadisco ora”, ha detto Merkel davanti al Bundestag.
La Germania ha ripetutamente chiesto alla Turchia di porre fine all’operazione militare nel nord-est della Siria e non consegnerà armi ad Ankara. A rivelarlo è la cancelliera Angela Merkel, intervenuta oggi al Bundestag. “Gli interessi di sicurezza turchi sul confine turco- siriano possono essere garantiti solo attraverso soluzioni diplomatiche”, ha affermato la cancelliera, secondo cui l’operazione militare turca potrebbe provocare una tragedia umanitaria e diverse conseguenze sul piano geopolitico.
Tutte le armi che la Germania vende alla Turchia
Intanto, ci sono dei numeri che fanno vedere come negli ultimi anni gli affari di Berlino con Ankara in materia militare siano stati più che floridi.
Le esportazioni di armi dalla Germania verso la Turchia nei primi otto mesi del 2019 hanno raggiunto il valore di 250,4 milioni di Euro, la somma più alta dal 2005, anche con i restanti 4 mesi dell’anno ancora mancanti. Lo scrive la Dpa, citando dati forniti dal ministero dell’Economia di Berlino su richiesta della Linke.
Lo scorso anno le vendite di armi ad Ankara hanno raggiunto i 242,8 milioni di Euro, un valore complessivo che ha fatto della Turchia il primo importatore di armi tedesche.
Il numero di nuovi permessi concessi dal governo tedesco su esportazioni nel settore della Difesa verso la Turchia è salito quest’anno per la prima volta in tre anni: al 9 ottobre, il governo aveva dato luce verde al trasferimento di materiale bellico del valore di 28,5 milioni di Euro, più che nell’intero 2018 (12,9 milioni di Euro).
Il ministro degli Esteri Heiko Maas ha annunciato il fine settimana scorso che non verranno concessi nuovi permessi su equipaggiamento militare utilizzabile da Ankara nella sua offensiva in Siria.
Le dichiarazioni di Angela Merkel sono ambigue
L’ambiguità delle parole usate dalla cancelliera Merkel nel suo discorso al Bundestag del 17 ottobre lasciano lo spazio a diverse interpretazioni. Secondo l’agenzia Dpa “la dichiarazione di Merkel potrebbe significare che anche le esportazioni precedentemente autorizzate possano essere fermate”.
Questo significherebbe uno stop simile all’embargo deciso nei confronti l’Arabia Saudita. Ma potrebbe anche significare il congelamento di tutte le autorizzazioni future nei sistemi di difesa, senza più la restrizione di cui parlava nei giorni scorsi il ministro degli Esteri Heiko Mass, il quale faceva riferimento “alle armi che potrebbero essere utilizzate nell’operazione militare in Siria”. Anche Der Spiegel si sofferma sull’inciso: “alle attuali condizioni”. E interpreta l’intervento della cancelliera come “un’inasprimento dei toni” verso la Turchia rispetto ai giorni precedenti.
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