Siria, ultime notizie | Turchia e Russia pattugliano il confine nord-est. Trump: “Toglieremo le sanzioni ad Ankara”
I curdi e le milizie alleate siriane hanno annunciato di aver completato il ritiro dalla zona di sicurezza nel nord-est della Siria come appunto richiesto dall’accordo tra Stati Uniti e Turchia del 17 ottobre scorso
Le ultime notizie sul conflitto della Turchia contro i curdi in Siria
Dopo l’accordo per una nuova tregua di 150 ore, le forze armate di Turchia e Russia hanno iniziato i pattugliamenti lungo il confine nord est della Siria. Intanto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato lo stop alle sanzioni previste da Washington nei confronti di Ankara. Secondo Trump, il cessate il fuoco sta tenendo molto bene e la Turchia lo renderà permanente.
I curdi hanno intanto annunciato il ritiro totale dalla zona di sicurezza come richiesto dall’accordo turco-americano del 17 ottobre scorso. E anche il presidente siriano Bahsar al Assad ha accettao l’intesa sulla tregua raggiunta ieri, martedì 22 ottobre, tra i presidenti turco Erdogan e russo Putin.
Secondo i dati dell’Osservatorio siriano per i diritti umani il bilancio delle vittime civili per il conflitto nel nord-est della Siria è finora di 120 morti, mentre gli sfollati sarebbero 300mila secondo i dati dell’Onu. Erdogan, da parte sua, ha parlato di 775 terroristi curdi neutralizzati (cioè feriti, colpiti o uccisi) e ha affermato che sono morti 7 soldati turchi, 79 miliziani alleati e 20 civili.
TPI ha sul campo l’inviata speciale Benedetta Argentieri che da lì documenta tutto quello che sta accadendo nel Rojava a danno dei curdi, violentemente attaccati da Erdogan.
ore 18,05 – Trump: “Toglieremo le sanzioni alla Turchia” – Gli Stati Uniti toglieranno le sanzioni alla Turchia, dopo la tregua in Siria. Lo ha dichiarato Donald Trump parlando dalla Casa Bianca (qui l’articolo completo). “Se la Turchia non onora i suoi impegni, in particolare sui diritti umani, gli Usa si riservano tuttavia il diritto di imporre sanzioni, inclusi i dazi sull’acciaio e su altri prodotti” ha aggiunto Trump.
ore 17,50 – “La Turchia renderà permanente la tregua” – “La tregua in Siria sta tenendo molto bene e la Turchia ha detto che la renderà permanente”, ha dichiarato Donald Trump parlando dalla Casa Bianca.
ore 17,20 – Usa: “100 terroristi scappati”. Oltre 100 miliziani dell’Isis che erano detenuti sono scappati dalla Siria da quando è iniziata l’offensiva turca contro i curdi nel nord del Paese. Lo ha dichiarato James Jeffrey, emissario Usa in Siria, davanti alla commissione esteri della Camera. “Direi che il loro numero è ora superiore a cento. Non sappiamo dove si trovino”, ha detto.
ore 16,30 – Reazioni europee al conflitto. “I governi europei devono fare di più” sulla Turchia. Così il capo delegazione del Pd al Parlamento europeo Brando Benifei ricordando che “domani al parlamento, con una mozione congiunta, verrà presa una posizione molto netta”, con la richiesta di “sanzioni economiche” e che “venga riconvocato il Consiglio di sicurezza dell’Onu per riprendere una discussione su quanto sta accadendo e garantire una zona di sicurezza con il coinvolgimento delle Nazioni Unite”.
ore 15,30 – La Germania commenta l’intesa Putin-Erdogan. “L’incontro tra il presidente Putin e il presidente Erdogan ha portato a passi avanti e siamo contenti del prolungamento del cessate il fuoco” ma “la soluzione del conflitto non può essere limitata alla Russia e alla Turchia” e “l’Europa si deve confrontare” su ciò che accade ai suoi confini: lo ha detto il portavoce della cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert, oggi in conferenza stampa a Berlino.
ore 14,40 – Trump: “Successo al confine tra Turchia e Siria, curdi al sicuro”. “Grande successo al confine fra Turchia e Sira. Una zona sicura è stata creata. Il cessate il fuoco ha retto e le missioni di combattimento sono finite. I curdi sono al sicuro e hanno lavorato molto bene con noi. I prigionieri dell’Isis catturati sono al sicuro”. Lo twitta Donald Trump.
ore 14,00 – Turchia: “Supporto internazionale per la safe zone”. La Turchia vuole creare al più presto la zona di sicurezza nel nord-est della Siria per permettere il “ritorno volontario” dei rifugiati siriani e per questo sarà cruciale il “supporto internazionale” sul piano politico e finanziario per costruire “case, strutture sanitarie, scuole e altro”. Lo ha ribadito il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. “Ho anche presentato il progetto ai leader di 17 Paesi all’Assemblea generale dell’Onu” il mese scorso, ha aggiunto il leader di Ankara. Erdogan ha quindi confermato che nell’area potrà essere trasferito “circa un milione” di persone. Una cifra che potrebbe salire a due milioni se la zona cuscinetto venisse stessa più a sud fino a Razza e Deir Ez-zor.
ore 13,30 – Le forze russe passano il confine. Le forze russe hanno attraversato il fiume Eufrate attorno a mezzogiorno (le 11 in Italia) e si dirigono verso la frontiera tra Siria e Turchia come previsto dall’accordo raggiunto ieri a Sochi da Putin ed Erdogan: lo riferisce il ministero della Difesa russo citato dalle agenzie Tass e Interfax
ore 13,10 – Putin caccerà i curdi. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan riferisce su alcuni punti dell’incontro tenutosi ieri con il presidente Putin: “Mi ha detto in modo molto deciso: ‘Noi li mandiamo sicuramente via da lì’. Ovviamente se questa promessa non viene mantenuta toccherà a noi farla rispettare, assicurando inoltre che non sarà permesso ai curdi dello Ypg di restare travestiti da (soldati del) regime di Bashar al Assad”.
ore 12,30 – Gli Usa vogliono aprire un’inchiesta per crimini di guerra. Gli Stati Uniti sono a favore di “un’inchiesta a carico della Turchia per crimini di guerra” nel nord est della Siria. Così l’ambasciatore degli Usa Kay Bailey Hutchinson in una conferenza stampa, in vista della riunione dei ministri della Difesa della Nato di domani. “Quando le truppe americane si stavano ritirando – afferma Hutchinson – ci sono state accuse di crimini di guerra che devono essere investigate sotto gli auspici dell’organo adeguato” (qui i dettagli).
ore 11,30 – La Nato commenta l’intesa Erdogan-Putin. “Troppo presto per giudicare il risultato dell’accordo tra Erdogan e Putin” sulla Siria. Così il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in una conferenza stampa in vista della riunione dei ministri della Difesa della Nato di domani. Stoltenberg ha poi stimato che dopo l’accordo tra gli Usa e la Turchia si sono visti sviluppi “incoraggianti” per “una riduzione significativa della violenza”, ed ha richiamato “all’urgente necessità di una soluzione politica negoziata” per la Siria.
ore 10,45 – Comincia la nuova tregua. Inizia ufficialmente a mezzogiorno (le 11 in Italia) la nuova tregua di 150 ore nel nord della Siria, concordata ieri nei colloqui a Sochi tra i presidenti di Russia e Turchia, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan. In base all’accordo, le milizie curde Ypg, ritenute “terroriste” da Ankara, dovranno ritirarsi in questo lasso di tempo ad almeno 30 km di distanza da tutto il confine turco, oltre l’area già evacuata di 120 km tra Tal Abyad e Ras al Ayn, dove l’esercito di Erdogan ha condotto l’operazione militare Fonte di Pace.
ore 09.40 – Assad accetta spartizione territorio turco-russa. Il presidente siriano Bashar al Assad ha accettato in toto l’accordo tra Russia e Turchia sulla spartizione in aree di controllo e influenza tra truppe di Ankara e quelle di Mosca nel nord-est della Siria. Lo riferiscono media panarabi e siriani, citando fonti politiche a Damasco. Il presidente russo Vladimir Putin e Assad si erano sentiti ieri telefonicamente dopo che il primo aveva raggiunto con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan l’intesa in dieci punti.
ore 09,40 – Commissione Ue: “Conflitto in Siria deve finire”. “Il conflitto in Siria deve essere interrotto, deve finire, ed è fondamentale che i civili vengano protetti, che venga rispettato il diritto internazionale, gli operatori umanitari devono poter accedere alle persone bisognose e devono poter essere adottate tutte le precauzioni per evitare un attacco ulteriore agli istituti sanitari, ai medici e ai loro convogli”. Così il commissario europeo Christos Stylianides che ha ribadito alla Plenaria del Parlamento europeo la posizione dell’esecutivo comunitario sull’intervento militare turco nel nord-est della Siria.
ore 09,30 – Turchia: “Patti con Usa e Russia successo storico”. Gli accordi sulla Siria conclusi negli ultimi giorni con Stati Uniti e Russia rappresentano uno “storico successo politico” per la Turchia. Lo ha sostenuto il suo ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, commentando la fine di fatto dell’operazione militare di Ankara nel nord della Siria dopo il ritiro dei curdi mediato dagli Usa e l’intesa di ieri sera a Sochi tra i presidenti Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin. “Le due maggiori potenze mondiali hanno accettato la legittimità delle operazioni antiterrorismo della Turchia”, ha detto Cavusoglu.
ore 09,20 – Mosca: “I curdi traditi dagli Usa”. Gli Stati Uniti hanno tradito i curdi, che ora devono allontanarsi dal confine turco-siriano come prevede l’accordo raggiunto ieri da Mosca e Ankara, altrimenti “saranno schiacciati dalla macchina militare turca”: lo ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, citato dalle agenzie russe. Peskov ha inoltre accusato gli Usa di aver “optato per abbandonare i curdi alla frontiera, quasi forzandoli a combattere contro i turchi”.
ore 09,15 – Visita a sorpresa del capo del Pentagono a Baghdad. Il ministro della Difesa americano, Mark Esper, è arrivato a Baghdad questa mattina in una visita a sorpresa, mentre regna il caos alla frontiera turco-siriana e mentre emergono indicazioni sull’intenzione degli Usa di aumentare la presenza di proprie truppe nel Paese, almeno temporaneamente. Esper ha affermato che stando ai piani attuali tutti i militari americani che lasceranno la Siria saranno dislocati nell’Iraq occidentale e continueranno a condurre operazioni contro l’Isis.
ore 01,00 – Turchia: “Ritiro curdi completato, l’offensiva non riprende”. “Non è necessario” riprendere l’offensiva della Turchia contro i combattenti curdi in Siria, visto che “il loro ritiro” dalle zone di confine è stato “completato”, come “ci hanno confermato gli Stati Uniti”. Lo ha detto in una nota il ministro della difesa turco, Hulusi Akar, secondo quanto riportano i media internazionali, spiegando che “in questa fase, non è necessario effettuare una nuova operazione”.
ore 00,10 – Prigionieri Isis fuggiti dalle prigioni in Siria. Poco più di 100 degli 11.000 detenuti dell’Isis in Siria sono scappati. Lo afferma il segretario alla Difesa americano, Mark Esper, in un’intervista a Cnn, sottolineando che gli Stati Uniti sono ora in nuova fase della campagna per sconfiggere l’Isis.