Siria, le drammatiche foto dei civili curdi in fuga dai bombardamenti turchi
Migliaia di uomini, donne e bambini stanno scappando dall'operazione militare di Erdogan
Siria, le drammatiche foto dei civili curdi in fuga dai bombardamenti della Turchia
Il 9 ottobre la Turchia ha iniziato la preannunciata operazione militare nel nordest della Siria contro i curdi siriani, accusati dal governo turco di essere un gruppo terroristico. Molti civili che abitano le zone di confine tra Turchia e Siria, e in particolar modo quelle attorno alla città di Ras al Ayn, da dove è iniziata l’offensiva turca, hanno cercato di allontanarsi in fretta e furia dalle violenze e scappare verso sud.
Uomini, donne e bambini in cerca di rifugio. Con il ritiro delle truppe Usa, l’esercito di Erdogan ha attaccato la Siria del nord-est e è già iniziato l’esodo dei civili, soprattutto curdi, ma non solo: sono saliti su trattori, cavalli, auto e moto e hanno lasciato le proprie case per timore dei bombardamenti turchi e degli scontri tra milizie curde ed Esercito Libero Siriano, gruppo di ribelli sunniti alleato con la Turchia che sta partecipando alle operazioni di terra.
I civili curdi scappano dai bombardamenti turchi
L’esodo di massa
Martin Chulov e Mohammed Rasool hanno scritto sul Guardian che probabilmente migliaia di curdi proveranno ad arrivare fino al confine con l’Iraq e con il Kurdistan Iracheno, nella punta nordorientale della Siria.
La ong Osservatorio siriano dei diritti umani parla di almeno 15 morti, tra cui 8 civili a causa dei raid aerei turchi che, denunciano i curdi, stanno colpendo aree abitate. Venendo alle reazioni internazionali, l’Unione europea condanna fermamente l’attacco e minaccia di tagliare i “finanziamenti ad Ankara”.
Attacco della Turchia contro i curdi in Siria: l’allarme di MsF
Dopo gli attacchi della Turchia in Siria nei confronti dei curdi, Medici Senza Frontiere ha lanciato l’allarme e chiede attenzione e rispetto per il diritto internazionale umanitario, per garantire la protezione dei civili, degli ospedali, delle ambulanze e del personale medico e umanitario.
Nonostante si parlasse di una possibile offensiva già da diverso tempo, la situazione è precipitata negli ultimi giorni, dopo l’annuncio del presidente statunitense Donald Trump di ritirare i soldati americani nel nord della Siria dando quindi il via libera all’operazione turca.