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Home » Esteri

Turchia, rilasciato lo scrittore e giornalista Ahmet Altan: era in carcere dal 2016

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Il caso di Ahmet Altan, che si è sempre dichiarato innocente, è stato un simbolo della repressione del presidente Recep Tayyip Erdogan contro giornalisti e intellettuali

L’Alta corte turca ha ordinato il rilascio del giornalista e scrittore Ahmet Altan, condannato a 10 anni e mezzo di carcere nel 2019 per il suo coinvolgimento nel fallito colpo di stato del 2016. La decisione arriva il giorno dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato con forza la Turchia per la detenzione dell’intellettuale 71enne, molto rispettato in patria e all’estero. Lo riporta  l’agenzia di stampa statale Anadolu.

Nello specifico, la Corte Suprema turca ha annullato le condanne emesse nel processo al giornalista e intellettuale turco, Ahmet Altan, e alla giornalista Nazli Ilcak, in carcere dal 2016, decretandone la liberazione. Due giorni fa la Corte europea dei diritti umani con sede a Strasburgo aveva accolto la richiesta del’avvocato di Altan, Figen Calikusu, che aveva presentato un ricorso a fine 2019. La Corte aveva determinato la violazione dei principi del ‘giusto processo’ e della ‘libertà di espressione’ di Altan e condannato Ankara al pagamento di un risarcimento di 16 mila euro nei confronti del giornalista, ma ha rigettato la tesi di una carcerazione a sfondo politico.

Dopo la decisione del tribunale, il reporter veterano, molto noto anche come scrittore, è stato rimesso in libertà nella serata di ieri, mercoledì 14 aprile, secondo quanto riferisce la sua legale. Quello di Ahmet Altan, che si è sempre dichiarato innocente, era uno dei casi simbolo della repressione del presidente Recep Tayyip Erdogan contro giornalisti e intellettuali dopo il tentato golpe. Da tempo il suo rilascio veniva richiesto da più parti in Europa.

La storia dei fratelli Altan

Altan era stato inizialmente arrestato il 9 settembre 2016, insieme al fratello Mehmet, con l’accusa di appartenere a un’organizzazione criminale e di avere, attraverso una serie d’articoli, diffuso all’opinione pubblica messaggi subliminali che evocavano un colpo di stato. L’accusa era stata poi cambiata in appoggio esterno a un’organizzazione criminale.

Nel 2018 i fratelli Altan erano stati condannati all’ergastolo. Il 4 novembre 2019 Mehmet era stato assolto mentre la pena di Ahmet era stata ridotta a dieci anni e mezzo di carcere per l’infondata accusa di “aver collaborato volutamente e intenzionalmente con un’organizzazione terroristica”.

Ahmet Altan era stato scarcerato il giorno stesso ma riportato in carcere il 12 novembre a causa del ricorso della procura contro il suo rilascio. Il 7 gennaio 2020 la corte d’appello di Istanbul aveva aggiunto alla condanna ulteriori 5 anni e 11 mesi. Nei confronti di Altan era stata messa in piedi un’accusa pretestuosa che gli è costata prima una condanna all’ergastolo aggravato (senza possibilità di sconti di pena) nel 2018, stracciata in appello nel 2019, e poi un nuovo processo concluso con una pena di 10 anni e mezzo di prigione per sostegno a organizzazione terroristica (il movimento Hizmet dell’imam Fethullah Gulen). Fuori dal carcere ha trascorso appena un giorno, meno di 24 ore di rinnovata libertà prima di essere riarrestato. Lo scorso 2 marzo ha “festeggiato” i suoi 71 anni dentro il famigerato carcere di Silivri, nuova casa dei prigionieri politici turchi.

Leggi anche: La lettera in cui il giornalista turco Altan spiega cosa vuol dire sentirsi liberi pur vivendo in una prigione| Turchia, lo scrittore Ahmet Altan torna libero: era stato condannato a 10 anni per il fallito golpe

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