La Turchia non rinuncerà alla sua base militare in Qatar
Il 23 giugno la Turchia ha rifiutato di chiudere la sua base militare nei pressi di Doha, capitale dell’emirato del Qatar. La richiesta era stata fatta pervenire al governo turco e a quello dell’emirato da parte di diversi stati del golfo arabo, in particolare Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
La Turchia ha mantenuto buone relazioni con il Qatar, paese che dal 5 giugno è al centro del blocco delle relazioni diplomatiche da parte di diversi paesi del Golfo. Giovedì 8 giugno il parlamento della Turchia infatti ha approvato una legge che permette ad Ankara di schierare nel paese un contingente di 5mila uomini, tra soldati e addestratori, che potrebbe aumentare fino a 15 mila.
Questa richiesta è solo una delle tredici presenti in una lista che l’Arabia Saudita e gli altri paesi del golfo hanno consegnato al governo di Doha. L’ultimatum dei paesi arabi deve ricevere risposta entro 10 giorni dalla sua consegna, avvenuta giovedì 22 giugno. Il Qatar intanto ha confermato di aver ricevuto le richieste dal Kuwait, paese che sta mediando nella controversia diplomatica ma non le ha ancora commentate.
Il blocco delle relazioni diplomatiche è l’ultima tappa di una controversia sul sostegno del Qatar ai Fratelli musulmani, il più antico movimento islamista del mondo, formatosi nel diciannovesimo secolo negli stessi ambienti salafiti in cui è nato il wahaabismo professato in Arabia Saudita.
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