In Turchia il quotidiano antigovernativo Zaman ha interrotto le pubblicazioni
Il giornale di opposizione a Erdogan era stato commissariato a marzo e aveva subito da quel momento un crollo verticale nelle vendite
Il giornale Zaman, il quotidiano di opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan più venduto in Turchia, interromperà dal 15 maggio le pubblicazioni.
Lo hanno annunciato gli amministratori giudiziari del gruppo editoriale turco Feza. Si tratta degli stessi organi di stampa finiti in amministrazione controllata per ordine del tribunale lo scorso 4 marzo, quando la polizia fece irruzione nella redazione del popolare quotidiano per impedire ai giornalisti di accedere alla sede.
Dopo il sequestro deciso dai giudici per presunti legami con il magnate e imam Fethullah Gulen, ex alleato ora nemico giurato di Erdogan, dal 1999 in esilio volontario negli Stati Uniti, e il successivo commissariamento, il giornale era tornato nelle edicole con una linea editoriale completamente stravolta e con un direttore pro-Erdogan.
In soli 2 mesi, le vendite di Zaman hanno vissuto un crollo verticale: prima del commissariamento aveva una tiratura media quotidiana di oltre mezzo milione di copie, oggi ne circolano poco più di 2mila.
Oltre a Zaman, già quasi sparito dalle edicole, saranno chiusi gli altri media del gruppo, tra cui l’agenzia di stampa Cihan, l’unica in grado di coprire i risultati elettorali su base nazionale oltre a quella statale Anadolu.
La stessa sorte è toccata in passato alle emittenti televisive Kanalturk e BugunTv e ai quotidiani Millet e Bugun del gruppo editoriale Ipek, anch’essi commissariati alla vigilia delle elezioni di novembre, sempre con l’accusa di essere organi di propaganda finanziati da Gulen.
La guerra portata avanti dal presidente turco Recep Tayyp Erdogan contro i giornali d’opposizione e i sostenitori politici di Gulen ha suscitato forti allarmi sulla libertà di stampa in Turchia, un paese che detiene il record mondiale di giornalisti incarcerati e occupa il 148 su 169 nella classifica sulla libertà di stampa stilata da Reporter senza frontiere.