Erdogan vuole il controllo diretto di esercito e servizi segreti
La proposta sarebbe un'ulteriore contromisura in seguito al fallito golpe dello scorso 15 luglio
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan vuole che l’esercito e i servizi segreti siano posti sotto il suo diretto controllo come contromisura in seguito al tentativo di colpo di stato avvenuto in Turchia lo scorso 15 luglio.
La notizia è stata riportata in seguito alla riunione durata oltre cinque ore del Supremo consiglio militare turco – presieduto dal primo ministro Binali Yildirim -, svoltasi il 29 luglio, e dopo che oltre 1.700 militari che hanno preso parte al tentativo di colpo di stato sono stati rimossi dai propri incarichi.
Secondo quanto reso noto dal portavoce di Erdogan, Ibrahim Kalin, al momento sono stati approvati solo pochi cambi ai vertici delle forze armate, il cui capo è stato confermato nella figura del generale Hulusi Akar.
La Turchia ha accusato il leader islamico Fetullah Gulen – che si trova in esilio volontario negli Stati Uniti – di essere stato l’ideatore del tentativo di golpe, e per questa ragione molti personaggi pubblici considerati vicini a lui sono stati rimossi dai loro incarichi o messi sotto inchiesta.
Un parlamentare ha riferito all’agenzia Reuters che adesso Erdogan discuterà con i partiti di opposizione la possibilità di prendere sotto il proprio diretto controllo l’esercito e i servizi segreti come ulteriore contromisura a seguito del tentativo di colpo di stato.
Il ministro della Giustizia Bekiz Bogdaz, invece, ha chiesto ufficialmente agli Stati Uniti l’estradizione di Fetullah Gulen in quanto mente del golpe, ma Washington ha replicato di non essere intenzionata a farlo se non verranno fornite prove a riguardo. Gulen, dal canto suo, ha negato ogni coinvolgimento nei fatti del 15 luglio.