Turchia, sedici vertici dell’esercito condannati all’ergastolo per il fallito golpe
Turchia condanna vertici esercito golpe – Sedici imputati sono stati condannati a 141 ergastoli aggravati a testa da un tribunale di Ankara in quello che è considerato il principale processo ai 224 militari accusati del fallito colpo di stato avvenuto la notte tra il 15 e il 16 luglio 2016.
Secondo il quotidiano Hurriyet, i giudici hanno ritenuto gli accusati colpevoli di aver “violato la Costituzione” con l’aggravante di “cospirazione per distruggere l’ordine costituzionale”, “banda armata” e altri reati.
Tra i condannati dal tribunale di Ankara c’è l’ex comandante dell’aviazione, il generale Akin Ozturk, considerato il capo dei golpisti nelle forze armate. Ozturk ha sempre negato di avere avuto un ruolo nell’organizzazione del colpo di stato: dopo il suo arresto, e nonostante alcuni media turchi avessero sostenuto che l’ufficiale aveva ammesso la sua colpevolezza, Ozturk ha continuato a ribadire di essere estraneo ai fatti.
“È la più grande punizione essere a processo per questo tradimento. Quale potrebbe essere la peggior punizione per un soldato che ha passato 46 anni in questa uniforme?”, aveva dichiarato il generale poco dopo il suo arresto nel 2016, e aveva aggiunto che “tutti dovrebbero sapere che non ho aiutato né conosco nulla di questo infido tentato golpe”. Ozturk, classe 1952, era entrato in aeronautica nel 1970, scalando tutti i gradini dell’esercito turco. Dal 2013 al 2015 aveva ricoperto il ruolo di comandante delle forze aeree della Turchia.
Durante il golpe i militari turchi, dotati di carri armati e di elicotteri da combattimento, avevano cercato di occupare edifici strategici – come aeroporti, basi dell’esercito, ponti e stazioni televisive – a Istanbul e ad Ankara, la capitale. Il tentativo era fallito durante la notte e, a partire dai giorni immediatamente successivi, erano iniziati gli arresti di militari ribelli che avevano partecipato all’azione anche solo indirettamente.
Vero ispiratore del golpe è tuttora considerato l’imam Fethullah Gulen. Nel 2018, secondo i dati ufficiali forniti dal governo turco, sono state 52.010 le persone arrestate nel paese perché accusate di avere legami con l’imam dissidente, che vive in Pennsylvania dal 1999.
Nel 2018 quasi 32mila detenuti in Turchia sono stati accusati di appartenere alla rete del religioso esiliato negli Stati Uniti.