Uccisione generale Soleimani, Trump: “Abbiamo agito per fermare la guerra non per iniziarla”
Trump sull’uccisione di Soleimani: “Il suo regno di terrore è finito”
Non accennano a placarsi le tensioni tra Usa e Iran dopo l’uccisione del generale Qassem Soleimani, morto a Baghdad in seguito a un raid condotto nella notte tra il 2 e il 3 gennaio 2020 dagli Stati Uniti: dopo le minacce delle autorità iraniane, che hanno promesso ritorsioni nei confronti degli Stati Uniti, il presidente statunitense Donald Trump è tornato sulla vicenda.
“Il generale Soleimani stava preparando nuovi attacchi”. Lo ha detto Trump parlando da Mar-a-Lago, in Florida. “Il suo regno di terrore è finito”.
“Non abbiamo ucciso Soilemani per un cambio di regime o per iniziare la guerra. Ma siamo pronti a qualunque risposta sia necessaria”: ha aggiunto Trump, sottolineando come “il futuro dell’Iran appartiene al popolo che vuole la pace, non ai terroristi”.
Già nella giornata di ieri c’era stato il primo botta e risposta tra le autorità iraniane e Trump. “Gli americani di tutto il mondo non avranno più pace”, aveva urlato l’ayatollah Seyed Ahmad Khatami nel mezzo della manifestazione anti-americana di Teheran, dove migliaia di persone sono scese in piazza. Il tycoon, per tutta risposta, aveva pubblicato su Twitter la foto della bandiera Usa, per poi affermare la sua soddisfazione per la morte di Soleimani, che “ha ucciso o gravemente ferito migliaia di americani nel corso di un lungo periodo di tempo, e stava tramando per ucciderne molti altri”.