Trump da record twitta 142 volte in un solo giorno: “Stop ai visti per le donne incinte”
Trump ha sancito l'ennesimo record battendo sé stesso: ben 142 tweet in una sola giornata, superando così il suo precedente record di 123 tweet in un giorno
Trump da record, 142 post su Twitter: “Stop ai visti per le donne incinte”
Il 22 gennaio 2020, durante la seconda seduta del suo processo d’impeachment in Senato, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sancito l’ennesimo record battendo sé stesso: ben 142 tweet in una sola giornata, superando così il suo precedente record di 123 tweet in un giorno. Lo rileva Factbase Feed, società di dati che analizza i tweet del tycoon, i suoi discorsi e le sue attività quotidiane.
Secondo il sito Factba.se, che monitora la presenza online del Commander in Chief, Trump ha iniziato a twittare poco dopo la mezzanotte americana quando a Davos, dove si trovava per il World Economic Forum, erano le sei di mattina. Nel giro di un’ora aveva postato 41 messaggi, uno ogni 88 secondi.
“Senza i tweet non sarei qui. Ho più di 100 milioni di follower tra Facebook, Twitter e Instagram. Più di 100 milioni. Non devo passare attraverso i media falsi”. Così Donald Trump, nel 2017, parlava al Financial Times, ammettendo chiaramente al mondo come i social network fossero un’incredibile cassa di risonanza per la sua attività politica.
Se ci si è abituati all’intensa strategia comunicativa del presidente americano, bisogna però ammettere che raramente si erano raggiunti livelli simili.
La particolarità ha incuriosito anche i giornalisti della Cnn che hanno analizzato natura e numero dei tweet: Trump all’inizio della presidenza twittawa in media 9 volte al giorno, dati che si sono praticamente triplicati tra il 2018 e il 2019. E mercoledì scorso ecco il picco massimo, con un numero medio di pubblicazioni 14 volte superiore alla media. “Adoro Twitter … è come possedere il tuo giornale e senza perdite!”, scriveva su Twitter nel 2012 Trump. E questi numeri sembrano confermare le sue intenzioni.
La Cnn ha analizzato anche i contenuti postati, analizzando in viaggio a Davos, in Svizzera, dove si era tenuto World Economic Forum, il Presidente americano ha intensificato la sua campagna elettorale virtuale alla ricerca della sua rielezione. Infatti gran parte dei tweet e retweet postati il 22 gennaio riguardavano video e dichiarazioni di esponenti Repubblicani.
Il presidente Trump ha utilizzato i social anche per comunicare la sua personale partecipazione a un evento alquanto particolare: la marcia anti-aborto organizzata oggi da March for Life al National Mall di Washington. Sarà il primo presidente Usa a prendere parte di persona all’evento, che si svolge dal 1974.
Trump è consapevole dell’importanza dell’appoggio degli evangelici per le elezioni del prossimo novembre.
Non ci sono stati solo annunci e campagna elettorale, come da abitudine Trump ha scagliato i suoi tweet anche contro il suo rivale per la corsa alla Casa Bianca, il candidato alle primarie dem ed ex sindaco di New York Michael Bloomberg. La campagna di “mini Mike” è “senza speranza”: “Se perderà alle primarie dice che spenderà soldi per aiutare chiunque dei dem otterrà la nomination. Quando perderà, spenderà ben poco su questi clown perché si considererà il clown migliore di tutti, e avrà ragione”, ha scritto il presidente.
Ma non c’è solo questo, tra le notizie più forti rilanciate dal taycoon c’è l’importante novità varata dalla Casa Bianca: la stretta sullo ius soli, ufficializzando che da oggi il Dipartimento di Stato non rilascerà più visti temporanei (B-1/B-2) agli stranieri che cercano di entrare negli Stati Uniti per il cosiddetto “turismo delle nascite”, ossia la prassi di viaggiare nel paese per garantire la cittadinanza automatica ai bambini nati sul suolo americano.
Una modifica definita “necessaria per aumentare la sicurezza nazionale e l’integrità del sistema immigrazione”.