Colloquio Putin-Trump: “No alla violenza degli Usa in Venezuela”
Trump Putin Venezuela | Un lungo colloquio tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il leader russo, Vladimir Putin è avvenuto venerdì 3 maggio.
I due capi di stato hanno parlato soprattutto della crisi in Venezuela. A riportarlo è il portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders.
È stato anche toccato l’argomento del rapporto Mueller, sul Russiagate, l’inchiesta giudiziaria nata a seguito di sospette ingerenze da parte della Russia nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America del 2016.
Ma il “focus primario” della chiamata, secondo Sanders, riguardava però la necessità di aiutare le persone in Venezuela, incluso l’acquisto di forniture per loro.
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Proprio sul Venezuela, è in corso una proxy war tra gli Stati Uniti e la Russia (qui abbiamo spiegato approfonditamente cosa sta succedendo a Caracas).
I primi hanno annunciato l’intenzione di intervenire militarmente in caso dovessero continuare la crisi e gli scontri causati dalle manifestazioni pro e contro Nicolas Maduro, che negli ultimi giorni hanno portato a 5 morti, oltre 100 feriti e 272 arresti. Mentre, da Mosca, non vogliono assolutamente intervenire perché “andrebbe contro il diritto internazionale”.
Vladimir Putin nella conversazione telefonica ha dichiarato che “un’ingerenza dall’esterno negli affari interni” del Venezuela e “tentativi di cambiare il potere con la forza a Caracas minano le prospettive di una ricomposizione politica della crisi”. Lo riferisce il Cremlino in un comunicato pubblicato sul suo sito internet.
La chiamata gioca un ruolo fondamentale: è la prima volta che i due capi di stato parlano dalla conclusione e rilascio del rapporto di Mueller. La loro ultima corrispondenza riportata è stata una lettera inviata da Putin a Trump per il nuovo anno, dicendo che il suo paese era “aperto al dialogo” con gli Stati Uniti.
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Il portavoce della Casa Bianca ha detto che il rapporto Mueller è stato sollevato “essenzialmente nel contesto in cui è finita e non c’è stata alcuna collusione, che sono abbastanza sicuro che entrambi i leader erano entrambi ben consapevoli di molto prima che avvenisse questa chiamata”.
La stessa Sanders non avrebbe risposto direttamente alle domande dei giornalisti sul fatto che l’interferenza russa, come mostrato nel rapporto di Mueller, fosse discussa tra Trump e Putin, dicendo solo “la conversazione da quella parte è stata molto rapida, ma quello che posso dirti è che questa amministrazione , a differenza del precedente, prendiamo seriamente l’ingerenza delle elezioni e faremo tutto il possibile per evitare che ciò accada, ecco perché abbiamo adottato un approccio del tutto governativo “.
Una chiamata piena di avvertimenti reciproci, più che di soluzioni.
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