Trump ha proposto a Putin di incontrarsi a Washington
Lo ha rivelato il Cremlino: l'invito risale a prima del provvedimento di espulsione dei diplomatici russi dagli Stati Uniti
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha proposto al suo omologo russo, Vladimir Putin, di incontrarsi alla Casa Bianca. Lo ha reso noto il Cremlino il 2 aprile 2018, ma l’invito risale al 20 marzo precedente, dopo la rielezione del leader russo ma prima delle espulsioni di diplomatici russi dagli Stati Uniti decise da Trump come risposta al caso Skripal.
Il segretario del Cremlino, Yury Ushakov, ha chiarito che non ci sono stati preparativi specifici per l’incontro.
“Se tutto andrà bene, spero che gli americani non ritireranno la loro proposta”, ha detto il funzionario russo, secondo l’agenzia di stampa statale Ria Novosti. “Quando i nostri presidenti hanno parlato al telefono, è stato Trump a proporre il primo incontro a Washington, alla Casa Bianca”.
Alcuni giorni dopo la telefonata, il 26 marzo 2018, gli Stati Uniti hanno espulso dal paese di 60 diplomatici russi e chiuso il consolato russo a Seattle, nell’ambito di un pacchetto di misure punitive in risposta la caso dell’avvelenamento dell’ex spia russa Sergej Skripal, avvenuto il 4 marzo 2018 a Salisbury, in Inghilterra.
Provvedimenti analoghi sono stati presi successivamente anche da molti altri paesi occidentali, in solidarietà con il Regno Unito.
Londra ritiene che dietro l’avvelenamento di Skripal ci siano i russi. Mosca, però, ha sempre respinto qualsiasi coinvolgimento. Il Cremlino ha reagito alle espulsioni dei diplomatici russi decisi dai paesi occidentali, cacciando a sua volta dalla Russia oltre 150 diplomatici occidentali.
Il 2 aprile 2018 il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha accusato i paesi occidentali di fare “giochi da bambini” e ha aggiunto che l’avvelenamento di Skripal “potrebbe essere nell’interesse del governo britannico, che si è trovato nella non confortevole situazione di non essere riuscito a mantenere le promesse fatte al suo elettorato sulle condizioni per la Brexit”.
Secondo Lavrov, le relazioni tra la Russia e i paesi occidentali oggi sono peggiori adesso rispetto ai tempi della Guerra Fredda.
“All’epoca c’erano regole e comportamenti accettati, un po’ di educazione veniva osservata”, ha osservato il ministro russo. “Ora credo che i nostri partner occidentali, intendo in primis Stati Uniti e Gran Bretagna, e alcuni Paesi che li seguono ciecamente, hanno buttato via tutta la decenza, stanno ricorrendo apertamente a menzogne e disinformazione”.
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