Trump-Putin, come è andato il vertice tra i due leader a Helsinki
È stato il primo incontro bilaterale ufficiale tra i presidenti di Stati Uniti e Russia, che hanno discusso delle relazioni tra i due paesi. Putin: "La Guerra Fredda è ormai una cosa del passato"
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e quello russo, Vladimir Putin, si sono incontrati a Helsinki, in Finlandia, per un vertice. Si è trattato del primo summit bilaterale ufficiale tra i due leader (qui il motivo per cui hanno deciso di incontrarsi in Finlandia).
L’incontro, atteso da entrambi, è stato presentato come il punto di partenza per un cambiamento delle relazioni tra Stati Uniti e Russia. Poco prima della conferenza stampa, il presidente americano aveva riconosciuto le criticità dei rapporti tra i due paesi, sostenendo il bisogno di rinnovare le loro relazioni.
“Non siamo andati molto d’accordo negli ultimi due anni, ma credo che avremo un ottimo rapporto”, aveva dichiarato il Tycoon al punto stampa con Putin nel palazzo presidenziale di Helsinki. “Il mondo vuole vederci in buoni rapporti. Il mondo ci sta osservando, sono molto ansioso di avere il nostro incontro personale”, aveva aggiunto. Anche Putin si era mostrato d’accordo, dichiarando che è arrivato il momento di parlare non solo dei rapporti tra i due paesi, ma anche di temi importanti.
La riunione, tenuta nel palazzo residenziale di Helsinki, è durata più di due ore ed è iniziata in ritardo a causa del volo del presidente russo, che ha fatto attendere quello americano. Si è tenuta senza un ordine del giorno preciso e alla sola presenza dei leader e dei loro interpreti. È stata seguita da una conferenza stampa congiunta, nella quale Trump e Putin hanno espresso soddisfazione e hanno sottolineato il comune obiettivo di migliorare i rapporti bilaterali.
Putin ha detto che “la Guerra Fredda è ormai una cosa del passato” e Trump ha aggiunto che il dialogo tra la Russia e gli Stati Uniti rappresenta un elemento positivo per la politica internazionale.
A productive dialogue is not only good for the United States and good for Russia, but it is good for the world. #HELSINKI2018 pic.twitter.com/Q2Y1PhM9au
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 16 luglio 2018
“È stata una giornata estremamente costruttiva, delle ore molto costruttive. È interesse di entrambi i Paesi continuare con il dialogo”, ha aggiunto il capo della Casa Bianca, “le nostre relazioni non sono mai state peggiori di adesso, ma questo è cambiato. Dal momento che quattro ore fa ci siamo incontrati e c’è stato un dialogo così proficuo”.
L’incontro tra i due presidenti si è svolto poco dopo l’incriminazione di 12 funzionari russi da parte del procuratore Mueller nell’ambito del Russiagate. La speranza dei repubblicani era che Trump avrebbe fatto chiarezza sul tema delle interferenze russe nelle elezioni americane, e il capo della Casa Bianca ha sottolineato di avere affrontato la questione.
Il leader del Cremlino ha dichiarato che “la Russia non ha mai interferito con le elezioni americane”. E Trump ha ribattuto: “Ho sconfitto Hillary Clinton regolarmente. E la gente lo sa”. L’inchiesta Russiagate, per Trump “è scaturita soltanto perché i Democratici hanno perso. Ribadisco che non c’è stata collusione”.
“Sono menzogne. Potremmo far venire gli uomini di Mueller nel nostro paese, ma esistono delle convenzioni, dovremmo avere anche noi la possibilità poter interrogare cittadini americani coinvolti in vicende di spionaggio”, ha ribattuto Putin. “Mi sono occupato di intelligence. Siamo uno stato democratico. Anche l’America lo è, non potete certo negarlo. La verità arriverà soltanto da un processo. L’ultima parola spetta soltanto ad un tribunale. Ribadisco: c’è un trattato. Inviateci una richiesta e noi risponderemo. Anche noi potremmo però poi chiedere di interrogare cittadini statunitensi”, ha aggiunto.
Interrogato dai giornalisti sul tema di un possibile ricatto a Trump, Putin ha detto: “Non abbiamo materiale compromettente su di lui. Non sapevo neanche, quando non era presidente, che fosse a Mosca. Sono soltanto voci”.
Nell’agenda dell’incontro, anche i possibili interventi dei due paesi sullo scenario internazionale. Sulla Crimea, le divergenze non sono state superate. “La posizione di Trump sulla Crimea è nota, lui pensa che sia stato illegale annetterla, per noi invece c’è stato un referendum che ha rispettato tutte le leggi previste. Su questo punto quindi non siamo d’accordo. Si tratta di una delle questioni, su cui la vediamo in modo differente”, ha dichiarato il leader del Cremlino.
Un avvicinamento, invece, sull‘Iran. “Abbiamo parlato dell’importanza di fare pressione sull’Iran per mettere fine al suo programma nucleare e alla sua campagna di odio nel Medioriente”, ha dichiarato il presidente americano, sottolineando di ritenere “fondamentale la sicurezza di Israele”.
“Con l’accordo sul nucleare l’Iran si è sottoposto ai controlli, e l’intesa ha permesso di evitare una proliferazione nucleare nella Repubblica islamica”, ha risposto il presidente russo, che si è espresso anche sulla Siria. “Il compito di riportare pace e armonia in questo Paese potrebbe diventare l’esempio di un lavoro comune di successo. Russia e Stati Uniti possono prendere su di sè la leadership in questa situazione e organizzare una cooperazione per superare la crisi, dal punto di vista umanitario, per far tornare i rifugiati alle loro case. Abbiamo tutte le carte in regola per arrivare a questa cooperazione”.