Trump: “Ci sarà un’onda rossa mai vista, vinceremo”
Il presidente Trump è a Ocala, a Nord di Orlando, per il suo secondo comizio in Florida. Grande folla, che lo ha atteso per ore. L’entusiasmo della base repubblicana è uno dei motivi che continuano a preoccupare gli strateghi della campagna dem, nonostante il vantaggio di Joe Biden nei sondaggi. “Four more years”, “we love you”, gridano i sostenitori di Trump, molti sono senza mascherina. “Incredibile, mancano 18 giorni, vinceremo le elezioni”, dice Trump in un comizio in cui il presidente evoca il risultato del 2016 e chiede ancora una volta ai “floridians” di “prosciugare la palude”. “Drain the swamp”, chiosa Trump. “La scelta – afferma – è tra la ripresa di Trump e la depressione di Biden”.
“Stiamo correndo contro i media, contro la sinistra e contro le big tech”. “Se vincerà Joe Biden gli Usa saranno posseduti dalla Cina”, ha aggiunto il presidente repubblicano. “Uscite e andate a votare”, ha esortato Trump. Biden “per 47 anni ha mandato all’estero i vostri posti di lavoro – ha avvertito – e chiuso le vostre fabbriche”. “Con Joe Biden c’è il 99% della Silicon Valley”, ha chiosato l’inquilino della Casa Bianca.
“La campagna di Biden non ha alcun entusiasmo, l’unico è quello contro di noi, e di solito non vince, perché si chiama entusiasmo negativo”. Donald Trump nel comizio di Ocala punta su uno dei temi del finale della campagna, l’entusiasmo delle basi elettorali dei repubblicani e dei democratici. La base del Gop appare molto più motivata di quella dem, come testimoniano i sondaggi sul supporto dei militanti ai candidati. In ogni caso, Biden resta in netto vantaggio nelle medie nazionali della corsa presidenziale.
Inoltre Donald Trump ha accusato lo sfidante democratico Joe Biden e la sua famiglia di essere “corrotti”. E quando attacca in particolare il figlio Hunter, i sostenitori scatenati intonano “lock him up”, ovvero “in galera”, lo stesso utilizzato nel 2016 contro Hillary Clinton. “I democratici vogliono aumentare il numero dei giudici della Corte Suprema”, accusa il presidente, ricordando il tema del cambio della composizione della Corte che i democratici potrebbero decidere dopo il voto, in caso di vittoria. Con la nomina di Amy Coney Barrett – che avverrà probabilmente entro la fine del mese – la maggioranza della Corte Suprema sarà di 6 a 3 in favore dei repubblicani.