Trump vuole mandare 14mila nuovi soldati in Medio Oriente per contrastare l’Iran
Trump vuole mandare 14mila nuovi soldati in Medio Oriente
La Casa Bianca ha intenzione di aumentare significativamente la presenza militare degli Stati Uniti in Medio Oriente, inviando decine di navi, attrezzature militari e un contingente di 14mila nuovi soldati. L’obiettivo di un dispiegamento di forze così grande è il contrasto dell’influenza dell’Iran nella regione. A rivelare i piani dell’Amministrazione Trump è il Wall Street Journal che cita fonti del governo. Una decisione definitiva da parte del presidente degli Stati Uniti dovrebbe arrivare entro fine anno. Si tratta di un raddoppiamento del numero dei soldati Usa che sono stati inviati nella regione dal maggio scorso.
All’inizio del mese di novembre gli Stati Uniti avevano imposto nuove sanzioni sull’Iran, colpendo il settore edilizio e il commercio di alcuni materiali utilizzati nell’ambito del programma nucleare di Teheran, come aveva reso noto il segretario di Stato americano Mike Pompeo. Lo scopo di queste nuove sanzioni è quello di fermare lo sviluppo del programma nucleare iraniano
Nei giorni scorsi invece il presidente Usa si era schierato con i manifestanti iraniani, che da settimane sono impegnati in massicce proteste anti-governative. Il presidente americano Donald Trump ha definito “terribile” che “molti” iraniani siano stati “uccisi per il solo fatto di aver manifestato”.
Le proteste erano iniziate circa 3 settimane fa, scatenate dai rincari della benzina. Si è trattato delle più gravi violenze nei 40 anni di Repubblica islamica. Teheran ha ammesso che le forze di sicurezza hanno sparato e ucciso alcuni manifestanti. A dirlo è stata la televisione di Stato, senza tuttavia fornire alcuna cifra precisa, mentre le autorità insistono nell’affermare che le forze di sicurezza non hanno preso di mira dimostranti pacifici, ma bande di facinorosi e “teppisti”.
Di tutt’altro avviso il presidente americano Donald Trump, secondo il quale il regime iraniano è responsabile della morte di “migliaia” di persone “per il solo fatto di aver manifestato”. Una cosa “terribile”, ha aggiunto l’inquilino della Casa Bianca. Ieri Amnesty International aveva fornito un bilancio aggiornato di almeno 208 uccisi, ma avvertendo che si tratta soltanto di vittime accertate, mentre il numero reale potrebbe essere di molto superiore.