Trump ha consigliato alla Spagna di creare un muro nel Sahara per fermare i migranti
Secondo il presidente statunitense, "il confine del Sahara non è più grande del nostro confine con il Messico" e Madrid dovrebbe prendere esempio dagli Usa in materia di immigrazione
Il presidente statunitense ha consigliato al governo spagnolo di prendere come esempio la sua politica migratoria e costruire un muro nel deserto del Sahara, secondo quanto rivelato dal ministro degli Esteri spagnolo.
Secondo Josep Borrell, Donald Trump ha affermato che il deserto si estende per sole 3mila miglia (meno di 5mila chilometri) e che “il confine del Sahara non può essere più grande del nostro con il Messico”.
Uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di Trump è stata la promessa di costruire un “muro grande e bello” al confine tra Stati Uniti e Messico, lungo circa 2mila miglia (circa 3mila chilometri).
Un progetto simile nel Sahara, tuttavia, sarebbe impossibile da realizzare dato che l’autorità della Spagna si estende solo sulle enclavi di Ceuta e Melilla nel Nord Africa.
La proposta del presidente statunitense è stata riportata dai media spagnoli.
La Spagna si sta trovando ad affrontare una grave crisi migratoria: ad oggi, più di 33.600 persone sono arrivate in Spagna e 1.723 hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere le coste spagnole.
La Spagna infatti, secondo i dati dell’Oim, ha superato l’Italia e la Grecia per il numero di migranti che hanno raggiunto in maniera irregolare il paese.
Il primo ministro socialista spagnolo, Pedro Sánchez, è stato ampiamente elogiato a livello europeo per aver accolto ad agosto i 630 rifugiati a bordo della nave Aquarius e respinti sia dall’Italia che da Malta.
Tuttavia, l’aumento degli arrivi ha messo a dura prova il sistema di accoglienza della Spagna e i problemi legati ai flussi migratori sono stati sfruttati dai partiti di destra per attaccare l’attuale governo socialista.
Il ministro degli Esteri Borrell aveva in passato accusato l’Europa di aver adottato una “politica degli struzzi”, cioè cieca, nei confronti dell’immigrazione.
Secondo Borrell, non esiste né in Europa né tantomeno in Spagna “un problema con l’immigrazione” e che “si sta abusando della parola massivo in relazione al fenomeno migratorio”.
Analizzando l’attuale situazione della Spagna, il ministro ha anche affermato: “Abbiamo risolto i problemi economici, ma non quelli della migrazione, perché è un problema anche emotivo che non può essere risolto con i soldi”, ha detto, secondo quanto riporta El País.