Corea del Nord-USA: Kim Jong-Un e Trump si incontreranno per la prima volta entro maggio
Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-Un, ha invitato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per uno storico incontro volto alla distensione dei rapporti diplomatici e alla risoluzione della crisi nucleare. Intanto, sabato 21 aprile, la Corea del Nord ha annunciato che sospenderà i test missilistici nucleari
Il leader della Corea del Nord Kim Jong-Un ha invitato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per un incontro storico volto alla distensione dei rapporti diplomatici e alla risoluzione della crisi nucleare nordcoreana.
Fonti ufficiali statunitensi confermano che Trump ha accettato l’invito. L’incontro, di storica portata, dovrebbe avvenire entro maggio 2018. Ma dove? Qui alcune ipotesi.
È un’apertura molto importante quella della Corea del Nord verso gli Stati Uniti: i due capi di stato, Kim Jong-Un e Trump, non si sono mai incontrati prima e non si sono mai parlati nemmeno al telefono.
Secondo quanto riferiscono funzionari statunitensi, Kim Jong-Un ha espresso la volontà di incontrare Trump per un incontro bilaterale in cui si affronterà il tema del programma missilistico e nucleare nordcoreano.
L’invito al presidente degli Stati Uniti è stato recapitato da un consigliere per la sicurezza nazionale sudcoreano. La Corea del Sud sta giocando un ruolo molto importante nella distensione dei rapporti tra Washington e Pyongyang.
Funzionari sudcoreani hanno mediato molto al fine di organizzare l’incontro con il leader nordcoreano. E il principio di questo processo diplomatico lo si era già visto in occasione dei Giochi invernali di Pyeongchang, in Corea del Sud, dove una delegazione della Corea del Nord (di cui faceva parte anche la sorella di Kim Jong-Un) ha incontrato il presidente sudcoreano. Non a caso, sono state definite le Olimpiadi della distensione.
La richiesta di un incontro arriva dopo un anno particolarmente teso in cui la Corea del Nord ha condotto diversi test balistici che hanno dimostrato di essere in grado di raggiungere gli Stati Uniti.
Negli ultimi mesi del 2017, infatti, la tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti è salita vertiginosamente, fino ad arrivare a minacce da entrambe le parti di attaccare il territorio nemico, anche mettendo mano all’arsenale nucleare a disposizione dei due paesi.
Il presidente Trump ha confermato formalmente che prenderà parte all’incontro, aggiungendo però che le sanzioni imposte dagli Stati Uniti alla Corea del Nord rimarranno in vigore fino al completamento del processo di denuclearizzazione.
Corea del Nord: “Da oggi stop ai test missilistici nucleari”
Intanto, sabato 21 aprile 2018, la Corea del Nord ha annunciato che sospenderà i test missilistici nucleari. Il regime Pyongyang ha anche detto che è pronto a chiudere il sito nucleare adibito ai test di missili balistici intercontinentali. Qui l’articolo completo.
Le tappe della crisi nordcoreana:
– Lunedì 11 settembre 2017 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità una risoluzione che impone nuove sanzioni economiche alla Corea del Nord dopo il suo ultimo test nucleare.
– Il leader nordcoreano Kim Jong-Un aveva risposto di voler utilizzare armi nucleari del suo arsenale per “affondare” il Giappone e ridurre “alle ceneri e all’oscurità” gli Stati Uniti, colpevoli di aver sostenuto le sanzioni contenute nella nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro Pyongyang.
– Il 22 settembre la Corea del Nord ha annunciato che potrebbe testare una bomba a idrogeno (bomba H) nel Pacifico, dopo che il presidente Donald Trump ha minacciato di distruggere il paese nel suo discorso alla 72esima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Se Pyongyang mettesse davvero in atto la sua minaccia, si tratterebbe della prima esplosione nucleare nell’atmosfera dal 1980.
– Le tensioni tra Corea del Nord da un lato, e Giappone e Stati Uniti dall’altro, sono aumentate notevolmente dal 3 settembre, ovvero quando Pyongyang aveva invece testato una bomba all’idrogeno.
– Pyongyang aveva anche minacciato di colpire il territorio statunitense di Guam, un’isola del Pacifico che ospita basi militari di Washington.
– Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump gli aveva risposto che Pyongyang affronterà “fuoco e furia mai visti” se avesse minacciato ancora gli Stati Uniti. (Ma cosa intendeva davvero con quel “fuoco e furia”?).
Le sanzioni contro la Corea del Nord:
– 24 febbraio 2018: Il presidente degli Stati Uniti, Donal Trump, ha dichiarato di essere pronto a lanciare il “più grande” piano di sanzioni di sempre nei confronti della Corea del Nord. Le nuove misure interesseranno 56 tra navi e compagnie di trasporto marittimo.
– “Oggi annuncio che stiamo lanciando la più grande serie di nuove sanzioni sul regime nordcoreano”, ha detto Trump. La Corea del Nord è già sottoposta a una serie di sanzioni da parte degli Stati Uniti e di altri paesi per il suo programma nucleare e per i suoi test missilistici.
– settembre 2017: Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità nel pomeriggio di lunedì 11 settembre una risoluzione che impone nuove sanzioni economiche alla Corea del Nord dopo il suo ultimo test nucleare. Le nuove sanzioni restringono le forniture di petrolio a Pyongyang e vietano le esportazioni tessili del paese.
La risoluzione approvata, originariamente proposta dagli Stati Uniti, prevede in particolare:
- la restrizione delle importazioni petrolifere da parte di Pyongyang, il cui principale fornitore è la Cina
- il divieto di esportazioni tessili da parte del paese asiatico, per un valore complessivo di oltre 700milioni di dollari all’anno
- una serie di provvedimenti al fine di limitare la possibilità dei cittadini nordcoreani di lavorare all’estero
La Corea del Nord è già stata destinataria di 9 pacchetti di sanzioni fortemente restrittive da parte delle Nazioni Unite, a partire dal 2006, per la sua attività nucleare.
Il presidente russo Vladimir Putin lo scorso 5 settembre ha definito “inutili” ulteriori sanzioni contro Pyongyang, sostenendo che i nordcoreani mangerebbero erba piuttosto che rinunciare al loro programma nucleare.
Putin ha aggiunto che la crescita dell’ “isteria militare” potrebbe portare ad una catastrofe globale e che la diplomazia è l’unica risposta possibile.
Anche la Cina, storico alleato della Corea del Nord, ha chiesto un ritorno alle negoziazioni.
Cosa serve davvero per mettere in atto un attacco nucleare | I due arsenali a confronto | Cosa succederebbe se la Corea del Nord testasse una bomba a idrogeno sul Pacifico
Cos’è e com’è fatto un missile balistico intercontinentale:
È davvero possibile un attacco nucleare da parte della Corea del Nord? Intanto va detto che non basta avere un missile balistico intercontinentale. Serve (tanto) materiale fissile per sviluppare un’arma atomica. Quanto ne possiede Pyongyang e quanto gli Stati Uniti? Qui l’articolo completo.
Un missile balistico intercontinentale (Icbm) è una combinazione di due o più razzi, montati uno in cima all’altro, in modo da funzionare per stadi di accensione. Il primo stadio infatti avvia i propri motori e una volta coperto parte del percorso, si stacca dal resto del razzo, permettendo al secondo e così via ai successivi stadi di accendersi e raggiungere il bersaglio, trasportando la testata esplosiva a destinazione.
Si tratta fondamentalmente della stessa tecnologia missilistica utilizzata per lanciare satelliti, telescopi e navicelle nello spazio. Soltanto che in questo caso, un Icbm può trasportare un’arma nucleare, con un raggio di azione di oltre 8.850 chilometri. Chi possiede questo tipo di arma? Al momento soltanto sette paesi sono stati in grado di sviluppare tali vettori.
Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Israele, India e Corea del Nord sono le uniche potenze nucleari a possedere questa tecnologia missilistica. Il Pakistan, pur possedendo armi atomiche non ha ancora sviluppato gli Icbm. Lo sviluppo di tali missili richiede ingenti investimenti perché prevede la costruzione di un vettore stabile in grado di trasportare un carico di diverse tonnellate letteralmente dall’altra parte del mondo. Leggi l’articolo completo qui su cos’è e com’è fatto un missile balistico intercontinentale.
Le mappe che mostrano la minaccia della Corea del Nord:
Due mappe, apparse sulla rivista The Atlantic, mostrano quanto la Corea del Nord sia pericolosa per i propri vicini e per la pace mondiale. I missili già a disposizione del paese asiatico sono quelli delle serie KN-02 e Scud, che possono colpire in tutta la penisola coreana, e i No-dong, che potrebbero colpire Tokyo e le basi militari americane nell’area.
Ci sono più soldati americani in Giappone che in ogni altro paese del mondo. Distribuiti in sei strutture, tra cui quella di Okinawa, sono 54mila gli statunitensi di stanza nel paese asiatico per garantire la sicurezza dell’area. I missili mostrati in questa prima mappa includono quelli già nell’arsenale del regime e quelli su cui gli scienziati stanno lavorando. La seconda mappa mostra la dislocazione delle forze del regime, evidentemente rivolte al confine con la Corea del Sud.
Cinque bufale sulla Corea del Nord a cui dovreste smettere di credere:
La Corea del Nord è un paese al centro dell’attenzione mediatica mondiale per via dei test nucleari e missilistici con cui il dittatore Kim Jong-un minaccia la stabilità dell’area.
Il regime di Pyongyang è particolarmente chiuso rispetto al resto del mondo. È molto difficile ottenere notizie attendibili provenienti dal suo interno e, di conseguenza, questo ha favorito la diffusione di bufale sul suo conto. Abbiamo selezionato i cinque falsi miti più diffusi, smontandoli uno per uno.
Come si vive in Corea del Nord e dove va chi scappa dal paese:
Nell’estate 2017 la Corea del Nord, e i suoi test nucleari, sono stati al centro delle cronache, e delle preoccupazioni, di mezzo mondo. Ma come vivono davvero i 25 milioni di cittadini nordcoreani? L’articolo completo.
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