Trump, l’Fbi ha perquisito la casa dell’ex presidente in Florida. Portate via scatole di documenti
Gli agenti dell’Fbi, intorno alle 10 di mattina ora locale (16 in Italia), hanno perquisito il resort di Donald Trump a Palm Beach, in Florida, dove il tycoon vive da gennaio 2021. L’intervento – autorizzato dal dipartimento della Giustizia – sarebbe stato effettuato per cercare diverse scatole con all’interno documenti prelevati dalla Casa Bianca che dovevano essere consegnati agli Archivi di Stato. L’ex presidente Usa avrebbe portato questi atti nella sua villa di Mar-a-Lago. Trasferire quel materiale è considerato un reato federale e gli scatoloni sarebbero pieni di memoriali, agende, lettere, fax, atti relativi all’ufficio del presidente. Secondo i consiglieri di Trump, all’interno di queste scatole ci sono soltanto ricordi personali. L’intervento è avvenuto qualche ora dopo l’incontro tra l’ex procuratore John Rowley, difensore del tycoon, e uomini del dipartimento Giustizia.
Trump – che non era in casa – ha fatto sapere della perquisizione con un comunicato alla Cnn dove ha parlato di “persecuzione politica”. Il raid, per l’ex presidente, è un attacco contro la candidatura alle presidenziali del 2024. I mandanti, secondo lui, sarebbero i “democratici radicali di sinistra”. “Questi sono tempi bui per la nostra nazione: la mia bella casa, Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida, è attualmente sotto assedio, perquisita e occupata da un folto gruppo di agenti dell’Fbi. Hanno persino fatto irruzione nella mia cassaforte!”, ha scritto nella nota. Ha poi paragonato quello che è accaduto al caso Watergate dicendo: “Lì erano entrati nella sede del comitato democratico, qui i democratici hanno fatto irruzione nella casa del 45esimo presidente degli Stati Uniti”.
A Fox News, Eric Trump, figlio del tycoon, ha detto: “Non esiste nella storia americana una famiglia che abbia ricevuto più frecce nella schiena, della famiglia Trump. Lo stanno perseguitando da tempo, è stato messo sotto impeachment una volta, poi una seconda volta, ogni volta perseguitano lui e tutti noi della famiglia”.
Ma secondo David Axelrod, ex consigliere dell’ex presidente Usa, Barak Obama, “una cosa è chiara”. Su Twitter ha commentato il blitz dell’Fbi specificando che il ministro della Giustizia, Merrick Garland, che è sempre stato cauto nelle inchieste che coinvolgevano Trump,”non avrebbe autorizzato questo raid, e nessun giudice federale avrebbe messo la sua firma, se non ci fossero prove evidenti per giustificarlo”. La Cnn ha rivelato che l’Fbi è uscita dalla residenza di Trump con le scatole di documenti.
One thing is very clear.
Garland would not have authorized this raid, and no federal judge would have signed off on it, if there weren’t significant evidence to warrant it.— David Axelrod (@davidaxelrod) August 8, 2022