Francia indignata per le parole di Trump sull’attentato al Bataclan
Il presidente americano ha detto che se tra gli addetti e clienti del locale ci fossero state persone armate i terroristi sarebbero stati uccisi o costretti alla fuga
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è finito nella bufera in Francia per una dichiarazione sull’attentato al Bataclan del 13 novembre 2015.
Trump ha affermato che, se qualcuno dei dipendenti del teatro o un cliente avesse avuto con sé un’arma, i terroristi sarebbero stati uccisi o messi in fuga.
“La Francia esprime la sua forte disapprovazione per la frase del presidente Trump sugli attacchi del 13 novembre 2015 e chiede il rispetto per le vittime”, ha risposto il governo francese tramite un comunicato stampa.
Condanna è stata espressa anche da alcuni membri del governo e da altri esponenti politici, oltre che dall’associazione delle vittime della strage, mentre il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, non ha commentato la dichiarazione del suo omologo americano.
Cosa ha detto Trump
La frase incriminata è stata pronunciata da Trump venerdì 4 maggio 2018, in occasione della convention della National Rifle Association (Nra), la potente lobby delle armi, a Dallas, in Texas.
“Nessuno ha un’arma a Parigi e tutti ricordiamo le 130 vittime e l’enorme numero di persone orribilmente ferite: sono stati brutalmente uccisi da un piccolo gruppo di terroristi che avevano armi, che con calma li hanno uccisi uno per uno. Vieni qui, boom, vieni qui, boom, vieni qui, boom”, ha detto il presidente mimando con la mano il gesto della pistola che spara.
“Ma se un impiegato, o solo un cliente avesse avuto un’arma, o se uno di voi tra il pubblico fosse stato lì con una pistola puntata nella direzione opposta, i terroristi sarebbero fuggiti o sarebbero stati uccisi. E sarebbe stata una storia diversa”, ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti.
Nel marzo scorso Trump aveva di armare gli insegnanti per evitare le stragi nelle scuole.
La proposta è culminata con l’approvazione di un piano da parte del governo federale per addestrare il personale scolastico all’utilizzo delle armi da fuoco
Le reazioni
“La Francia è orgogliosa di essere un paese sicuro, in cui l’acquisizione e il possesso di armi da fuoco sono rigorosamente regolamentati. Le statistiche sulle vittime delle armi da fuoco non ci inducono a mettere in discussione la scelta della Francia in materia”, ha replicato il governo francese, esprimendo “forte disapprovazione per la frase del presidente Trump”.
Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha osservato che “il libero flusso di armi all’interno della società non è un baluardo contro gli attacchi terroristici”, ma al contrario “può facilitare la pianificazione di questo tipo di attacco”.
Duro anche il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire: “Trovo che queste osservazioni choccanti e non degne né del presidente della prima potenza del mondo né del presidente di uno stato alleato e amico della Francia”, ha detto.
“I commenti vergognosi e le trame oscene di Donald Trump dicono molto di ciò che il presidente pensa della Francia e dei suoi valori”, ha commentato l’ex presidente francese Francois Hollande.
Emmanuel Domenach, membro dell’associazione dei parenti delle vittime della strage, ha affidato a Twitter il proprio pensiero: “Caro Donald Trump, vai a farti fottere (puoi usare una pistola se vuoi)”.
L’attentato al Bataclan
Il 13 novembre 2015 diversi attentati hanno colpito la città di Parigi, causando la morte di 137 persone, tra cui sette attentatori.
L’Isis ha rivendicato gli attacchi con un comunicato ufficiale.
Tra i luoghi presi di mira dagli attentatori il teatro Bataclan, dove era in corso un concerto rock della band americana Eagles of Death Metal.
Tre terroristi hanno fatto irruzione nel locale sparando diverse raffiche di mitra e gridando “Allahu Akbar”.
Gli attentatori hanno poi tenuto in ostaggio alcuni dei sopravvissuti per diverse ore, fino a quando le forze speciali hanno fatto un blitz.
Il bilancio finale è stato di 90 morti.