Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:47
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Le torture della Cia spiegate dagli psicologi che le hanno ideate

Immagine di copertina
Credit: Un fermo immagine del servizio del New York Times

Due psicologi militari sostengono che gli interrogatori brutali condotti dalla Cia non fossero dolorosi e non potessero provocare “danni a lungo termine” ai detenuti nelle carceri dei servizi segreti statunitensi

Complessivamente sono stati pagati 81 milioni di dollari per creare un programma composto da diverse tecniche di interrogatorio e formare gli agenti che le avrebbero messe in atto.

Quindici anni dopo, i due psicologi militari che hanno lavorato come consulenti per la Cia sono comparsi di fronte alle telecamere nell’ambito di una causa intentata da alcuni ex detenuti. I filmati delle loro deposizioni sono stati pubblicati online dal quotidiano statunitense The New York Times.

John Bruce Jessen e James Mitchell hanno detto di aver adempiuto in modo riluttante alle richieste che l’agenzia di spionaggio statunitense ha commissionato loro, ma hanno portato comunque a termine il loro compito.

Oggi nessuno di loro è indagato nel processo intentato da due ex prigionieri e dalla famiglia di un ex detenuto defunto. Tutti e tre sono stati sottoposti alle tecniche brutali della Cia utilizzate per far collaborare i prigionieri, secondo quanto riportato dall’organizzazione non governativa American Civil Liberties Union.

– LEGGI ANCHE: La Cia ha utilizzato la musica dei Westlife per torturare i suoi detenuti

Un rapporto pubblicato dal Senato statunitense nel 2014 aveva già fatto luce sulle tecniche utilizzate negli interrogatori della Cia, incluso il waterboarding (o annegamento simulato), lunghe privazioni del sonno e il cosidetto “walling”, cioè il gesto di scaraventare violentemente il detenuto su una parete di compensato.

I due psicologi hanno sottolineato nella loro deposizione che ritengono che queste tecniche fossero per lo più indolori e non abbiano provocato danni a lungo termine nei confronti dei prigionieri. Ma gli ex detenuti sostengono invece che fossero molto dolorose e entrambi soffrono di disturbo post traumatico da stress.

Il rapporto del Senato riportava che un detenuto è stato sottoposto 83 volte al waterboarding nel corso di pochi giorni e che a un certo punto il prigioniero era completamente assente.

Per quanto riguarda il “walling”, Jessen ha dichiarato che è stata una delle tecniche più efficaci che hanno usato e ha affermato che non provocava dolore. “È scombussolante. Non provoca danni, ma urta l’interno dell’orecchio, fa un rumore veramente forte”, ha detto.

Descrivendo invece la privazione del sonno, Jessen ha spiegato che il detenuto veniva messo in manette e incatenato in modo che non potesse sdraiarsi o riposare contro un muro”. Un ex detenuto ha definito “sconvolgente” il dolore che ha provato alle braccia, alla schiena e alla vita a causa di quella tecnica.

Mitchell e Jessen hanno detto inoltre che a un certo punto volevano interrompere o limitare l’utilizzo del waterboarding, ma i loro supervisori della Cia li hanno costretti a continuare il programma.

“Continuavano a dirmi ogni giorno che una bomba nucleare sarebbe stata fatta esplodere negli Stati Uniti e che, siccome avevo detto loro di smettere, avevo perso il mio coraggio e sarebbe stata colpa mia se non avessi continuato”, ha detto Jessen.

Mitchell ha riferito che i funzionari della Cia li hanno accusati di essere delle “donnette”, accusandoli di aver “perso la spina dorsale”. Gli agenti hanno detto che ci sarebbe stato un altro attacco in America e che il sangue dei civili morti sarebbe stato sulle loro mani.

Infine, Mitchell ha detto di aver chiesto alla Cia di eliminare i filmati delle torture. “Pensavo che fossero brutti e che avrebbero potuto mettere in pericolo le nostre vite rendendo le nostre foto visibili ai delinquenti”.

Il processo è ancora in corso e proseguirà il 5 settembre 2017.

– LEGGI ANCHE: La Cia ha torturato i suoi detenuti
Ti potrebbe interessare
Esteri / Regno Unito: furto con scasso nella tenuta reale di Windsor mentre William e Kate dormivano
Esteri / Papa Francesco chiede un’indagine per determinare se le azioni di Israele a Gaza costituiscano un “genocidio”
Esteri / Ucraina: Biden autorizza Kiev a usare i missili a lungo raggio forniti dagli Usa per attaccare i territori all’interno della Russia
Ti potrebbe interessare
Esteri / Regno Unito: furto con scasso nella tenuta reale di Windsor mentre William e Kate dormivano
Esteri / Papa Francesco chiede un’indagine per determinare se le azioni di Israele a Gaza costituiscano un “genocidio”
Esteri / Ucraina: Biden autorizza Kiev a usare i missili a lungo raggio forniti dagli Usa per attaccare i territori all’interno della Russia
Esteri / Libano: Hezbollah accetta la proposta di tregua Usa. Gaza, al-Jazeera: 46 morti nei raid odierni di Israele
Esteri / Tutti i conflitti di interesse di Elon Musk: ecco quanto guadagna dagli appalti Usa
Esteri / Alla Cop29 ci sono 1.773 lobbisti dei fossili, più dei delegati dei 10 Paesi più vulnerabili sommati fra loro
Esteri / Nyt: "Musk ha incontrato l'ambasciatore dell'Iran all'Onu"
Cinema / Eva Longoria lascia gli Usa dopo la vittoria di Trump: “Diventerà un luogo spaventoso”
Esteri / Il trumpismo è un filo rosso che unisce “bifolchi” e miliardari
Esteri / Nemmeno a Trump conviene opporsi alla green economy