Giappone, il tifone Jebi provoca almeno 10 morti e centinaia di feriti
È il più potente tifone degli ultimi 25 anni. Continuano i disagi per la popolazione: cancellati 800 voli
Il tifone Jebi, che si è abbattuto sul Giappone, ha causato almeno 10 morti. I feriti sono 300. A riferirlo sono fonti governative.
Il tifone, considerato il più potente degli ultimi 25 anni, ha colpito il paese con piogge torrenziali, straripamenti di fiumi e venti che hanno superato i 210 chilometri orari, causando ingenti danni materiali a edifici e veicoli.
Le compagnie aeree hanno cancellato 800 voli tra martedì 4 settembre e mercoledì 5 settembre.
L’aeroporto di Kansai, nell’ovest del paese, è stato il più colpito: lo scalo si è parzialmente allagato e 5mila persone sono state evacuate con 25 autobus e un traghetto.
Stanno continuano le operazioni di soccorso all’aeroporto internazionale di Osaka, per disincagliare la nave che ha urtato il ponte di collegamento del terzo scalo del paese, nel frattempo allagato, con la città di Izumisano. Il ministero dei Trasporti nipponico ha reso noto che una delle piste dell’aeroporto, costruito su un’isola artificiale, è completamente sommersa dall’acqua, e 3mila persone sono bloccate all’interno dello scalo con problemi di elettricità e accesso limitato a internet.
Si trovano senza elettricità più di un milione di famiglie a Osaka e nelle zone limitrofe, come la città di Kioto.
Il premier giapponese, Shinzo Abe, ha annullato un impegno a sull’isola meridionale di Kyushu, per seguire la risposta del governo al disastro naturale. E il portavoce del governo, Yoshihide Suga, ha chiesto di prendere “tutte le misure possibili” contro il tifone.
Prima dell’arrivo del tifone erano stati emanati ordini di evacuazione per oltre trecentomila cittadini, 280mila dei quali nella sola prefettura di Kobe, e per garantire loro una sistemazione sono stati allestiti 1.500 centri di accoglienza in tutto il Giappone.
Dopo aver lasciato le coste centro-settentrionali, avvicinandosi alla città di Fukui, il tifone Jebi sta attraversando il mare del Giappone, sul versante orientale del paese, proseguendo fino all’isola dell’Hokkaido occidentale, dove dovrebbe perdere di intensità e trasformarsi in un ciclone tropicale.