Theresa May, il giorno delle dimissioni
Dimissioni Theresa May | 7 giugno | Chi prenderà il posto di Theresa May | Come verrà scelto il successore di Theresa May | Le candidature
Dimissioni Theresa May | Il 7 giugno Theresa May ha formalizzato le dimissioni da leader dei Conservatori. La premier May le aveva annunciate lo scorso 24 maggio, con un accorato discorso, finito in lacrime.
La premier era in attesa della fine della visita di Donald Trump a Londra, iniziata il 3 giugno scorso, per poi fare il suo passo indietro [qui il racconto completo della visita di Trump a Londra].
Theresa May lascerà la leadership dei Tories, mentre continuerà a ricoprire la carica di primo ministro finché il suo partito non sceglierà il suo successore. In una nota di Downing Street si legge che Theresa May rimarrà premier se il suo successore alla guida dei Tories non avrà la maggioranza in parlamento.
> Qui le ultime settimane di Theresa May da premier
Nel suo discorso in cui ha annunciato le dimissioni, May ha espresso “rammarico” per non essere riuscita ad attuare la Brexit e ha lasciato il testimone al suo successore, che prenderà il suo posto sia come leader dei Tory che come primo ministro.
Saranno settimane concitate per il Regno Unito, nell’attesa che – entro fine luglio – si sappia il nome del nuovo premier, colui o colei che condurrà il Regno Unito fuori dall’Unione europea.
Dimissioni Theresa May | I commenti
Nigel Farage – Il leader del Brexit Party, Nigel Farage, ha compiuto in mattinata una visita a sorpresa a Downing Street per consegnare una lettera in cui formalizza la richiesta al governo Tory di coinvolgere il suo partito, dopo il successo alle elezioni Europee di maggio , nei negoziati con Bruxelles per l’uscita dall’Ue. Intervistato dinanzi al numero 10, Farage ha ribadito di essere a favore di una Brexit senz’accordo (no deal), dicendosi convinto che intese commerciali potranno favorevoli potranno essere trovare ex post.
Dimissioni Theresa May | I prossimi passi
> Cosa succede dopo le dimissioni della premier May
La settimana dopo le dimissioni della premier May avrà inizio la partita a scacchi per la nuova leadership del partito Conservatore. Il futuro capo politico dei Tories sarà lo stesso che ricoprirà il ruolo di primo ministro del paese.
Dalle dimissioni ufficiali, ci vorranno ancora una cinquantina di giorni.
Intanto, Nigel Farage, il cui partito “Brexit Party” ha ottenuto la maggioranza alle scorse Elezioni europee, ha inviato una lettera alla premier Mayin cui chiede un posto ai tavoli di contrattazione sulla Brexit.
Qui la lettera:
Dimissioni Theresa May | Chi prenderà il posto di Theresa May
Nel frattempo, i conservatori sono caduti al terzo posto nelle elezioni parziali di Peterborough, dietro i vincitori Laburisti e il Partito Brexit al secondo posto, in quello che è tradizionalmente un seggio marginale rispetto al binomio Tory-Labour.
Tra i nomi dei possibili successori di May vi sono l’ex ministro degli Esteri, Boris Johnson, il ministro degli Esteri Hunt a Andrea Leadsom, che ha dato le sue dimissioni dal Governo il 22 maggio.
Se il prossimo leader dei Conservatori dovesse essere un sostenitore dell’hard Brexit, nei prossimi mesi potremmo assistere a un’uscita veloce del Regno Unito anche prima della scadenza prevista del 31 ottobre. Un’ipotesi probabile è la Brexit senza accordo, lo scenario del No deal, tanto osteggiato da Theresa May.
Quel che è certo è che i numeri in parlamento non cambieranno, a meno che non vi saranno elezioni anticipate, e quindi non cambierà la probabilità che l’accordo negoziato da Theresa May con l’Ue a novembre del 2018 possa passare.
L’accordo è stato già bocciato tre volte.
Dimissioni Theresa May | Come verrà scelto il successore di Theresa May
Il nuovo capo politico dei Tory, che nei prossimi mesi sarà anche futuro premier, sarà scelto secondo un preciso schema a due fasi.
Nella prima fase, i parlamentari conservatori votano i vari candidati che si sono presentati. Si può esprimere un solo voto alla volta. Il candidato che ottiene il minor numero di voti viene eliminato.
Il procedimento va avanti finché non rimangono solo due candidati, che vengono votati anche dalla base del partito, che al momento conta circa 120mila iscritti.
Dimissioni Theresa May | Le candidature
Il 3 giugno Boris Johnson, ex ministro degli esteri, ha lanciato la sua campagna ufficiale per la successione alla leadership di Theresa May e di conseguenza alla poltrona di premier. “Fuori dalla Ue con o senza accordo” è lo slogan usato da Johnson.
L’obiettivo di Johnson è concludere la Brexit entro il 31 ottobre. L’ex sindaco di Londra è il candidato favorito, nonché il più popolare nella base dei Tory.
Gli altri due ben piazzati sono Michael Gove e Jeremy Hunt.
In tutto sono 12 gli aspiranti in lizza, tra cui Sajid Javid.
Una delle caratteristiche storiche delle leadership dei Tories è che il favorito non vince quasi mai, come scrive Maurizio Carta in questo articolo.
Dimissioni | L’era May
Il mandato di Theresa May come leader è stato dominato dalla Brexit, con il suo partito diviso sulla questione, e l’incapacità di ottenere il suo accordo attraverso il Parlamento.
Il Regno Unito era originariamente destinato a lasciare l’Unione europea il 29 marzo scorso, ma è stato poi rimandato prima al 12 aprile e infine al 31 ottobre 2019.
Costituzionalmente parlando, Theresa May mantiene al momento gli stessi poteri. Ma agli occhi dei parlamentari potrebbe mancare l’autorità di introdurre politiche radicali da un momento all’altro e arriva quindi il bisogno di consegnare le redini a un nuovo primo ministro.
Va ricordato che sono 4 anni che il Regno Unito non elegge formalmente il suo premier, l’ultimo fu David Cameron nel 2015.