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Home » Esteri

Thailandia, al via l’operazione di salvataggio dei bambini nella grotta: “Non c’è più tempo”

Immagine di copertina

Tutti gli aggiornamenti sul caso della squadra di calcio di bambini rimasta intrappolata nella grotta di Tham Luang Nang Non

AGGIORNAMENTO 8 luglio – È ufficiale: la missione di salvataggio dei 12 ragazzi, e del loro allenatore, intrappolati nella grotta in Thailandia ha avuto inizio. Lo hanno confermato le autorità nelle prime ore del mattino di domenica 8 luglio 2018. Segui qui le ultime news in diretta.

Alle 10:00 ora locale di Mae Sai (circa le 5:00 del mattino in Italia) 18 sub del team internazionale dei soccorritori (13 provenienti da nazionalità straniere e cinque navy seals thailandesi) sono stati introdotti, due alla volta, nella cava per portare fuori i ragazzi.

Il governatore della regione ha parlato con i giornalisti durante una conferenza stampa. Il governatore, che monitora le operazioni di soccorso, ha detto ai giornalisti che la squadra ha imparato a nuotare, ma che il gruppi resterà ancora nella grotta.

“Vogliamo assicurarci che il rischio sia minimo”, ha detto il governatore. “Se dovesse iniziare a piovere cercheremo di portarli subito fuori”.

Elon Musk ha inviato un team di esperti per aiutare la Marina thailandese nelle operazioni di soccorso. L’imprenditore Musk un piano e ha annunciato di essere in contatto con le autorità tailandesi e ha inviato i suoi ingegneri per cercare di contribuire alle operazioni. Ancora non si sa quando i membri della squadra e il loro allenatore saranno recuperati, ma la situazione si fa sempre più critica a causa delle diminuzione dell’ossigeno.

Se i bambini usciranno sani e salvi dalla grotta potranno partecipare come ospiti ai Mondiali di calcio 2018 dietro invito del presidente della Fifa.

Nella grotta ossigeno calato al 15 per cento, si studia l’ipotesi tunnel: “Non c’è più tempo”. L’ossigeno nella grotta è calato al 15 per cento, ben al di sotto del 21 per cento solitamente nell’aria. Le autorità thailandesi hanno detto chiaramente che ormai c’è una “limitata” finestra di tempo per trarre in salvo i ragazzi.

“Non possiamo più aspettare oltre, visto che le circostanze sono cambiate. All’inizio pensavamo che i ragazzi potessero rimanere all’interno della grotta per un po’ di tempo ma le circostanze sono cambiate. Ora abbiamo un tempo che è limitato”, hanno sottolineato le autorità.

Le squadre di soccorso continuano a perlustrare la densa boscaglia soprastante il complesso reticolato di tunnel sotterranei per trovare un’altra cavità da cui estrarre i ragazzi: sono circa 200 gli uomini che stanno esplorando, metro per metro, la collina.

I ragazzini hanno raccontato di aver sentito il canto di un gallo, il vociare di bambini, il che lascia pensare che potrebbe esserci un altro ingresso alla grotta, che comunica direttamente la superficie della montagna con la zona dove sono intrappolati.

“Vogliamo trovare il modo di andare giù, penso siamo vicini”, ha confermato all’agenzia Reuters Thanes Weerasiri, presidente dell’Engineering Institute thailandese.

Secondo l’ingegnere, i ragazzi potrebbero essere ad appena qualche centinaia di metri sotto la superficie di roccia calcarea. “Prima pensavamo che avremmo utilizzato il varco solo per calare cibo e rifornimenti, ora è diverso”.

Intanto, il magnate americano Elon Musk ha messo a disposizione del governo thailandese i suoi ingegneri per tirare fuori dalla grotta il gruppo: si tratta di tecnici dell’azienda The Boring Company, specializzata nella costruzione di tunnel innovativi, e della compagnia spaziale SpaceX.

Il loro arrivo nella zona della grotta è previsto per domani per valutare la possibilità di realizzare una galleria per accedere alla cavità o addirittura “un tunnel d’aria” sott’acqua per permettere ai bambini di essere salvati in sicurezza.

Poco ossigeno nella grotta: morto un soccorritore. Uno dei soccorritori è morto nella notte, per carenza di ossigeno, mentre stava rientrando alla base dei soccorsi dal punto dove si trova da ormai dodici giorni la squadra di calcio di bambini rimasta intrappolata nella grotta. Lo ha comunicato il comandante delle squadre speciali della Marina Thailandese, Arpakorn Yookongkaew.

La vittima, Saman Kunan, aveva circa 30 anni ed era un ex membro delle squadre speciali della Marina thailandese che stava lavorando come volontario. L’uomo, secondo quanto spiegato, aveva il compito di portare ossigeno verso il punto in cui si trovano i ragazzi e il loro allenatore e non ne ha avuto abbastanza per sé sulla via del ritorno. Ha perso la conoscenza ed è morto poco dopo.

“Ogni tentativo di salvargli la vita è stato vano”, ha dichiarato il comandante dei ‘Navy Seal’ thailandesi, aggiungendo che per stabilire l’esatta causa della morte occorrerà aspettare l’esito dell’autopsia.

L’incidente non cambia nulla nella missione: “Continueremo finché non l’avremo portata a termine”, viene specificato da chi guida le operazioni di soccorso. Ma l’incidente dimostra la difficoltà della situazione.

Le autorità esprimono preoccupazione per il calo dei livelli di ossigeno nel luogo in cui i ragazzi e il loro allenatore sono intrappolati. A ridurre l’ossigeno contribuisce anche la presenza contemporanea di almeno una decina di soccorritori che da lunedì, giorno del ritrovamento della squadra, assistono il gruppo.

Ora si sta lavorando per ottenere un cavo lungo 5 chilometri che riesca a fornire aria al gruppo.

L’obiettivo resta far uscire i ragazzi il prima possibile, ma secondo quanto si apprende l’alternativa è portarli fuori a breve oppure attendere diverse settimane. Potrebbe volerci anche di più rispetto ai quattro mesi inizialmente prospettati. Dopo la fine della stagione dei monsoni, infatti, bisognerà aspettare il prosciugamento di diversi tratti che separano l’uscita della grotta dal punto in cui sono i ragazzi.

5 luglio – Drenata acqua dalla grotta, si spera di far camminare i ragazzi.Le squadre di soccorso stanno valutando il calo dei livelli dell’acqua all’interno della grotta e questo li potrebbe indurre ad accelerare il salvataggio del gruppo. Le autorità hanno annunciato di aver ridotto del 40 per cento il livello di acqua nella prima sezione della grotta, un tratto di un chilometro e mezzo dall’ingresso fino a un punto che chiamano ‘camera tre’.

Adesso c’è quindi l’ipotesi di far uscire la comitiva camminando (i ragazzi infatti non sanno nuotare). Il governatore della provincia di Chiang Rai, Narongsak Osatanakorn, ha detto che è una “corsa contro il tempo” e che si stanno valutando i rischi dell’operazione, considerato anche che nel weekend sono previste forti precipitazioni monsoniche.

“Non possiamo confermare quando accadrà. Ma faremo in modo che i bambini siano al 100 per cento al sicuro” durante la missione, ha detto in una conferenza stampa il governatore della provincia dove si trova la grotta. “Se il rischio sarà inferiore al 10 per cento, andremo avanti”, ha aggiunto a sua volta una delle responsabili delle operazioni.

L’operazione si svolgerà in maniera graduale, portando all’esterno prima i ragazzini nelle migliori condizioni sia fisiche che psicologiche. Intanto circa 20 pompe di drenaggio lavorano senza sosta e continuano a estrarre circa 10 mila litri all’ora, il che si traduce in una diminuzione costante anche se infinitesimale (circa un centimetro) del livello delle acque.

4 luglio  –  “Non c’è fretta, i bambini usciranno quando sarà possibile” – “Non c’è fretta, i 12 ragazzini intrappolati con il loro insegnante in una grotta nella provincia settentrionale thailandese di Chang Rai dal 23 giugno cominceranno a nuotare nelle acque delle strette caverne verso l’uscita, distante 3 chilometri, quando sarà possibile”, ha riferito la portavoce dei soccorritori.  Due nuovi video mostrano che i bambini stanno bene.

Poche ore prima il governatore della regione aveva invece affermato che la squadra e il loro allenatore sarebbero stati estratti molto presto attraverso la trivellazione dall’alto della grotta.

3 luglio – L’allenatore rischia di essere incriminato. L’allenatore 25enne che aveva accompagnato i 12 ragazzi rimasti poi intrappolati nelle grotte di Tham Luang, in Thailandia, rischia di essere incriminato. Lo riferisce Sky News, secondo cui la polizia thailandese ha dichiarato che sta valutando se il 25enne potrebbe affrontare azioni legali per aver accompagnato i ragazzi, tra gli 11 e i 16 anni, nel complesso di grotte dove sono tuttora bloccati.

Potrebbero volerci 4 mesi fare uscire i ragazzi. per I 12 ragazzi e il loro allenatore intrappolati in una grotta in Thailandia sono vivi, ma potrebbero volerci addirittura mesi prima che le alluvioni cessino e i soccorritori riescano a farli uscire.

È quanto emerge da fonti dell’esercito thailandese riportate dalla BBC. I ragazzi potrebbero dover imparare a fare immersione come veri e propri sommozzatori per riuscire a uscire dalla grotta.

In alternativa, come detto, potrebbero dover aspettare alcuni mesi.

I soccorritori stanno cercando di portare viveri e rifornimenti ai 12 ragazzi e all’allenatore. È possibile che ci sia bisogno di cibo per i prossimi quattro mesi, secondo i militari.

Sono stati fatti tentativi per installare delle linee telefoniche all’interno della grotta, per permettere ai ragazzi di parlare con i loro genitori, ha detto il governatore di Chiang Rai Narongsak Osotthanakon.

Portare i ragazzi intrappolati in salvo è un compito estremamente pericoloso date le condizioni della grotta. Il complesso di grotte Tham Luang a Chiang Rai, nel nord della Thailandia, si allaga regolarmente durante la stagione delle piogge, che dura fino a settembre o ottobre.

Sono stati fatti dei tentativi per abbassare artificialmente i livelli dell’acqua, ma senza successo. Se l’unica soluzione dovesse essere attendere che l’acqua si abbassi in maniera naturale, ciò significherebbe che i ragazzi dovranno rimanere nella grotta per mesi e ed essere continuamente riforniti di cibo e medicinali.

Medici appositamente addestrati andranno a effettuare controlli nei prossimi giorni per stabilire le loro condizioni e curare eventuali lesioni.

Altre squadre stanno ancora esplorando il fianco della montagna nella speranza di trovare un altro modo per raggiungere la grotta.

La vicenda

I 12 ragazzi e il loro allenatore sono stati trovati tutti vivi lunedì 2 luglio. Circa un migliaio di soccorritori sono all’opera per tentare di mettere in salvo la comitiva.

La squadra si era addentrata nella grotta di Tham Luang, nella provincia del Chiang Rai, vicino al confine con la Birmania e il Laos, sabato 23 giugno 2018, dopo l’allenamento.

Da allora non si avevano più contatti con il gruppo.

Le piogge monsoniche aevavno bloccato l’ingresso principale e la grotta, che corre per molti chilometri sottoterra, si è riempita di fango, complicando le operazioni dei sommozzatori impegnati nelle ricerche.

Domenica primo luglio i soccorritori si erano avvicinati al luogo in cui si pensava potesse trovarsi la comitiva e avevano stabilito una base all’interno del complesso reticolato di grotte sotterranee.

Martedì 26 giugno sommozzatori della Marina erano riusciti a entrare nella grotta con bombole d’ossigeno e viveri, ma si erano dovuti fermare prima di raggiungere il gruppo a causa delle insufficienti condizioni di sicurezza.

Uno dei sommozzatori aveva riferito che l’acqua era così torbida che anche con le luci non si riusciva a vedere dove si stava andando sott’acqua.

I subacquei ci avevano riprovato anche mercoledì, ma erano stati bloccati dalle forti piogge che continuavano a cadere sul nord della Thailandia.

“I sommozzatori sono pronti a rientrare non appena l’acqua scenderà a un livello accettabile”, aveva fatto sapere la Marina sulla pagina Facebook.

Nelle ricerche erano stati impiegati anche droni subacquei.

I soccorritori stavano cercando un’altra via di accesso alla grotta: un’idea era quella di scavare un pozzo stretto che permetta di entrare da un passaggio alternativo.

Per gli esperti, se i ragazzi fossero riusciti a raggiungere una sala rimasta al di sopra delle acque, avrebbero avuto una possibilità di salvarsi, ma sarebbero stati comunque esposti al rischio di ipotermia e mancanza di ossigeno.

La grotta Tham Luang Nang Non è una delle attrazioni turistiche più importanti della zona, con una rete di cunicoli che si estende per 25 chilometri.

Le forti piogge sono comuni nella zona, durante la stagione dei monsoni che va da maggio a ottobre.

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