Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 12:03
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Una teoria controversa su cosa si nasconde dietro la nascita dell’Isis

Immagine di copertina

Secondo l’economista francese Thomas Piketty, le disuguaglianze economiche in Medio oriente sono una delle cause principali dell’evoluzione dello Stato Islamico

A circa un anno dalla pubblicazione del saggio “Il capitale nel XXI secolo”, uno dei libri più venduti nell’ultimo anno negli Stati Uniti, l’economista francese Thomas Piketty è tornato a parlare di economia con un intervento sul quotidiano francese Le Monde.

In una analisi sulla genesi del terrorismo pubblicata dopo gli attacchi di Parigi dello scorso 13 novembre, l’economista francese ha affermato che a provocarne la nascita sarebbero le disparità economiche presenti nei Paesi del Medio oriente.

Piketty scrive che il sistema socio-politico del Medio oriente è stato indebolito dalla presenza di gran parte del petrolio mondiale nel sottosuolo di poche nazioni scarsamente popolate. Nell’area compresa tra Egitto e Iran, Siria inclusa, la ricchezza è concentrata per circa il 70 per cento nelle mani delle monarchie del petrolio, mentre quei paesi sono abitati solo dal 10 per cento dei 300 milioni di persone che occupano l’intera area.

Piketty fa riferimento a Paesi come Qatar, Emirati Arabi, Kuwait, Arabia Saudita, Bahrain e Oman. In base alle stime effettuate dall’economista nella suo libro “Il capitale nel XXI secolo”, queste zone sono popolate solo dal 16 per cento degli abitanti totali della regione ma concentrano però il 60 per cento del prodotto interno lordo. Entro tali confini, dichiara l’autore, una piccolissima fetta della popolazione controlla gran parte della ricchezza mentre la restante percentuale, che include donne e rifugiati, è mantenuta in stato di “semi-schiavitù”.

La situazione economica mediorientale, dice Piketty, è diventata un pretesto per le azioni dei jihadisti, al pari delle ferite subite a causa delle guerre condotte nella regione dalle potenze occidentali. In cima alla lista c’è la prima Guerra del Golfo (1990-1991), che l’autore ritiene essersi conclusa con la restituzione del petrolio da parte delle truppe alleate nelle mani degli “emiri” arabi.

Nonostante l’esperto non lo dichiari espressamente, dal suo punto di vista, la combinazione tra l’impoverimento economico e gli orrori della guerra, avrebbe dato origine a quella che definisce la “polveriera” del terrorismo mediorientale.

Particolarmente aspra l’accusa che l’autore muove nei confronti dell’Occidente, colpevole di aver causato disparità in Medio oriente e aver contribuito alla persistenza delle monarchie del petrolio. “Questi regimi sono supportati militarmente e politicamente dalle potenze occidentali, ben felici di ricavare qualche briciola utile a finanziare le proprie squadre di calcio o il commercio delle armi”, ha scritto Piketty nel suo approfondimento.

(Un grafico del Washington Post sulla distribuzione delle ricchezze in Medio oriente in rapporto alla popolazione)

Il terrorismo nato da tali diseguaglianze, continua Piketty, dovrebbe essere combattuto economicamente. I paesi occidentali dovrebbero dimostrare di essere interessati alla crescita sociale del Medio oriente e non alla mera garanzia dei propri interessi finanziari o alla cura dei rapporti con le famiglie più potenti. Il modo per farlo, dice, è assicurare che i ricavi derivanti dal commercio di petrolio siano utilizzati per finanziare lo “sviluppo territoriale” della regione, già a partire da un miglioramento dell’educazione.

L’economista dedica infine uno sguardo al proprio Paese di origine, la Francia, condannando l’atteggiamento discriminatorio di Parigi nei confronti degli immigrati e il mantenimento di un alto livello di disoccupazione tra gli stessi. L’Europa dovrebbe abbandonare la propria politica di “austerità”, rinvigorire il proprio modello di integrazione e a creare nuove opportunità di lavoro, dice, facendo notare che il continente aveva accettato di accogliere un milione di immigrati l’anno prima che iniziasse la crisi finanziaria.

Rimane da verificare se, alla luce del confronto tra la situazione economica del Medio oriente e la condizione delle altre regioni del mondo, le disparità di ricchezza possano essere alla base della nascita dello Stato Islamico.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Inchiesta – Così il gigante europeo Rheinmetall vende macchine per produrre munizioni a Paesi che armano la Russia
Esteri / Benvenuti nel “nuovo” Medio Oriente: ecco cosa aspettarsi nella regione per il 2025
Esteri / Il grande equivoco di Donald Trump: così il divario tra aspettative e realtà può cambiare gli Usa
Ti potrebbe interessare
Esteri / Inchiesta – Così il gigante europeo Rheinmetall vende macchine per produrre munizioni a Paesi che armano la Russia
Esteri / Benvenuti nel “nuovo” Medio Oriente: ecco cosa aspettarsi nella regione per il 2025
Esteri / Il grande equivoco di Donald Trump: così il divario tra aspettative e realtà può cambiare gli Usa
Esteri / La Cina è già pronta alla guerra con gli Stati Uniti d’America
Esteri / Francia-Germania: perché l’asse che reggeva l’Europa si è arrugginito
Esteri / Siria: Usa raddoppiano le truppe e inviano a Damasco una delegazione per incontrare Hayat Tahrir al-Sham
Esteri / Ucraina: scontro a distanza tra Putin e Zelensky e la Russia torna a bombardare Kiev
Esteri / Gaza: oltre 45.200 morti dal 7 ottobre 2023, 77 nelle ultime 24 ore. Cisgiordania: coloni assaltano e incendiano una moschea in un villaggio palestinese. Israele apre un'indagine. La Svezia non finanzierà più l’Unrwa. Siria: delegazione Usa incontra al-Jolani a Damasco. Centcom: "Ucciso in un raid il leader dell'Isis"
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Perché Luigi Mangione, accusato dell’omicidio dell’a.d. di United Healthcare, è stato incriminato per terrorismo?