Decine di tentativi di suicidio nelle comunità indigene del Canada
Dichiarato lo stato di emergenza: in una comunità di 2mila abitanti undici persone hanno tentato di togliersi la vita in un giorno
Una comunità indigena del nord del Canada ha dichiarato sabato 9 aprile lo stato di emergenza dopo che undici persone hanno tentato di suicidarsi in un solo giorno.
A marzo altre ventotto persone hanno provato a togliersi la vita e più di cento dallo scorso settembre. La più giovane è una bambina di undici anni.
Un’altra tribù di aborigeni del Canada, che vive nel Manitoba, ha chiesto aiuto a marzo dopo i sei suicidi avvenuti in due mesi e 140 tentati suicidio in due settimane.
La riserva di Attawapiskat First Nation è una comunità di duemila persone nella provincia dell’Ontario.
“È un incubo ricorrente che colpisce la nostra comunità ogni anno, soprattutto tra i più giovani e durante l’inverno”, si lamenta un membro del parlamento locale intervistato dalla Reuters.
Sulla vicenda è intervenuto lo stesso premier Justin Trudeau, che ha definito la notizia “straziante”: “Continueremo a lavorare per migliorare le condizioni di vita delle tribù indigene, ha scritto su Twitter.
The news from Attawapiskat is heartbreaking. We’ll continue to work to improve living conditions for all Indigenous peoples.
— Justin Trudeau (@JustinTrudeau) 10 aprile 2016
Il servizio sanitario ha inviato una task force di psicologi e assistenti sanitari.
Un abitante della comunità ha detto alla stampa canadese che l’epidemia è iniziata in autunno, quando una ragazza di 13 anni si è uccisa dopo un caso di bullismo a scuola ed è peggiorata con l’arrivo del rigido inverno e a causa dei problemi legati a alcol e droghe di molti membri della comunità.
Gli indigeni in Canada sono 1,4 milioni di persone, circa il 4 per cento della popolazione, vivono in una condizione di estrema povertà in zone remote del paese e hanno una speranza di vita al di sotto della media e un alto tasso di criminalità.
I problemi legati alle comunità indigene sono in primo piano nel dibattito sui media canadesi dopo che a gennaio un uomo armato di fucile a La Loche nel nord del Canada ha ucciso quattro persone.