Un migrante è morto al confine tra Grecia e Macedonia
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Da giorni sono in corso tensioni tra migranti e polizia. È la seconda persona dal 28 novembre a restare uccisa al confine
Un migrante proveniente dal Marocco ha perso la vita al confine tra Grecia e Macedonia. Il fatto è avvenuto nel secondo giorno di scontri tra la polizia e i migranti che da settimane sono bloccati nella città di Idomeni.
Il migrante sarebbe morto a causa di una scossa elettrica.
3.000 migranti, provenienti soprattutto da Pakistan, Iran e Marocco, sono attualmente accampati nella città di Idomeni in condizioni di precarietà estrema e sono in attesa di entrare in Macedonia e proseguire il loro viaggio verso il nord Europa.
(Il tweet del giornalista della Bbc Chris Morris)
Young Moroccan man died at Greek Macedonian border this morning – electrocuted on pylon. Border still blocked pic.twitter.com/fkG1UUSJRq
— Chris Morris (@BBCChrisMorris) 3 Dicembre 2015
È il secondo migrante che perde la vita da quando, sabato 28 novembre, un altro uomo, probabilmente sempre di origine marocchina, è rimasto folgorato a Idomeni nel tentativo di salire sul tetto di un vagone ferroviario.
Sempre più persone sono accampate al freddo nel territorio greco adiacente alla frontiera macedone. Si tratta di uomini donne e bambini che chiedono di poter oltrepassare i confini della Macedonia per giungere l’Europa settentrionale. Crescono ogni giorno le tensioni tra migranti e polizia locale.
(Il tweet del giornalista freelance Sergey Ponomarev)
#idomeni Angry mob brought a burned body of Moroccan migrant to the police lines. spreading anger and desperation pic.twitter.com/7PTcg3HwfL
— Sergey Ponomarev (@SergeyPonomarev) 3 Dicembre 2015
In seguito all’arrivo di centinaia di migliaia di migranti, le autorità macedoni hanno deciso di erigere un recinto di metallo per impedire l’accesso ai migranti che non fossero di nazionalità siriana, irachena e afghana, i quali, provenendo da zone in conflitto, hanno maggiore possibilità di vedersi accettata la richiesta di asilo in Europa.
Diverse centinaia di migranti esclusi dal passaggio hanno iniziato a protestare nella giornata di mercoledì 2 dicembre, bloccando l’attraversamento della frontiera ai siriani, agli afghani e agli iracheni. I manifestanti hanno scandito slogan come: “non passiamo noi, non passa nessuno”.
Il governo Greco ha invitato le persone bloccate al confine e che sono accampate a Idomeni, di recarsi ad Atene per richiedere il diritto di asilo. La Grecia sarebbe disposta ad accoglierli. La situazione, però, non sembra migliorare.
(Il tweet di Chiara Montaldo, Medici senza Frontiere)
Cresce la tensione a #Idomeni. Oggi non si discrimina più: frontiera chiusa x tutte le nazionalità #milionidipassi pic.twitter.com/rUBcYV9Ps3
— Chiara Montaldo (@montaldo_chiara) 3 Dicembre 2015
Giovedì 3 dicembre, l’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr) ha espresso “forte preoccupazione per la situazione di tensione e violenza al confine tra Grecia ed ex Repubblica Jugoslava di Macedonia”. L’Unhcr chiede alle autorità di entrambi i Paesi di gestire i confini nel pieno rispetto dei diritti umani e dei principi di protezione dei rifugiati.