“Tamponarsi giovedì per andare alla festa sabato”, l’espediente per raggirare le misure anti Covid
Le autorità sanitarie hanno lanciato l'allarme. "Non funziona così. E non è affatto una buona idea"
Covid, il tampone giovedì per andare alla festa sabato
In California sono sempre di più i giovani tra i 18 e i 29 anni che ricorrono all’espediente del tampone utilizzato come “lasciapassare” per partecipare a feste e cene senza indossare la mascherina, abbracciare e baciare parenti e amici e ballare con sconosciuti. Si sottopongono al test giovedì per andare alla festa sabato. Lo denuncia il Los Angeles Times. Ragazzi che credono di adottare una soluzione responsabile alle limitazioni imposte dal Covid, ma che in realtà potrebbe rivelarsi pericolosa.
Le autorità sanitarie hanno già lanciato l’allarme come sottolinea al quotidiano Barbara Ferrer che dirige il Dipartimento di Sanità Pubblica nella contea di Los Angeles. “Non funziona così. E non è affatto una buona idea“, ha detto l’esperta. “Il risultato del test che ottieni sabato mattina è relativo al giovedì quando hai fatto il test. Bisogna leggerlo come ‘Giovedì eri negativo'”, ha detto Ferrer. “Ma il tampone negativo fatto giovedì non esclude che tu possa essere positivo sabato”.
Come sottolinea anche Maurizio Sanguinetti, microbiologo e direttore del Dipartimento di Scienze di laboratorio e infettivologiche della Fondazione policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma, a Repubblica: “Il punto è che un test, di qualunque natura esso sia, restituisce una fotografia di negatività in un momento specifico: quello in cui si è effettuato il test”, continua Sanguinetti. Possono passare anche diversi giorni tra l’esecuzione del tampone e il risultato. E nel frattempo ci si può infettare, e incontrare persone fragili pur essendo contagiosi anche se si ha un certificato di negatività in mano. Inoltre: “Un test va eseguito al momento giusto, non troppo presto, cioè prima che il virus si sia diffuso e replicato tanto da essere individuato. In ospedale, per esempio, noi dobbiamo effettuare un primo test 2 o 3 giorni dopo un contatto sospetto, e poi ripetere un nuovo test a 5 giorni per evitare che il virus sia presente ma sotto la soglia di detezione”, aggiunge l’esperto a Repubblica.
Ma non è tutto Sanguinetti sottolinea anche l’importanza della tipologia di tampone a cui ci si sottopone. “In primo luogo, è necessario fare chiarezza sui diversi tipi di tampone. Se parliamo qui di quelli antigenici, quelli rapidi per intenderci, dobbiamo sapere che questi presentano una percentuale di falsi negativi non trascurabile, superiore a quella data dal tampone molecolare. Dalla letteratura sappiamo che in generale – fatte salve le specifiche caratteristiche dei diversi tipi di test – questo strumento ha un grado di affidabilità variabile tra il 50 e l’80 per cento nei casi in cui la carica virale sia medio-bassa, e più elevato, fino al 95 per cento, in caso di carica medio-alta”, dice Sanguinetti.
Altro punto importante che non riguarda soltanto la presunta efficacia dell’espediente “Tampone giovedì per andare alla festa sabato” è quello dello spreco in un momento in cui la disponibilità di materiali e personale in grado di gestirli non è elevata. Farsi un test soltanto per sedersi a una tavolata di quindici persone o andare a una festa senza mascherina è uno spreco di risorse.