Tagikistan, due americani che giravano il mondo in bici sono stati uccisi dall’Isis
È il primo attentato rivendicato dal califfato nel paese: i due giovani erano in viaggio da oltre un anno
Jay Austin e Lauren Geoghegan stavano facendo il giro del mondo in bicicletta, e sul loro blog raccontavano quante persone ospitali e cariche di umanità erano riuscite a incontrare nel loro viaggio.
Al 369esimo giorno però, in Tagikistan, la coppia è rimasta coinvolta in un attentato dell’Isis, il primo compiuto dal califfato in quel paese.
Stavano pedalando con le loro biciclette assiema ad altri due turisti, uno svizzero e un olandese, quando sono stati investiti da un’auto in corsa nel distretto di Danghara.
Due giorni dopo, l’Isis ha rilasciato un video in cui cinque uomini, che si identificavano come gli attentatori, sedevano di fianco a una bandiera del sedicente stato islamico. Gli aggressori, nel filmato, guardavano la telecamera e urlavano: “Abbiamo ucciso i miscredenti”.
Jay e Lauren avevano lasciato gli Stati Uniti da un anno. Lui si era addirittura licenziato dal lavoro perché, come raccontava sul suo blog, “sono stanco di passare le ore più belle della mia giornata davanti a un rettangolo luminoso e di colorare i migliori anni della mia vita con sfumature di grigio e di beige”.
Da qui l’idea di partire: la coppia aveva visitato 24 nazioni in tre diversi continenti, non senza affrontare alcuni problemi.
Lei aveva contratto un’infezione a un orecchio in Francia, lui si era ammalato in Malawi. Ma la voglia di viaggiare aveva avuto la meglio su tutto, e dopo oltre un anno i due giovani americani erano arrivati in Tagikistan.
“I media ti raccontano che il mondo è un posto grande e spaventoso, pieno di gente cattiva di cui non fidarsi. Io non me la bevo”, scriveva Jay nel diario.
“Hai la sensazione di voler restituire qualcosa, non solo alla persona che ha accolto uno sconosciuto nella sua casa, ma al mondo tutto. Diventi tu stesso qualcuno che vuole accogliere gli altri nella sua casa. Ti trasformi come in un mercante nell’economia del dono”.
Due giovani pieni di ottimismo e fiducia, la cui voglia di vivere è stata spenta dalla parte di umanità più atroce e spietata.