Davvero la Svezia è la patria degli stupri a causa degli immigrati?
Il legame tra stupri e immigrazione è cavalcato da tutti i movimenti xenofobi d'Europa. Ecco cosa dicono realmente i numeri
Il legame tra stupri e immigrazione è cavalcato da tutti i partiti e i movimenti razzisti e xenofobi d’Europa. In particolar modo a proposito della Svezia, in cui sia il tasso di stupri sia quello di richieste di asilo sono molto alti. Ma non necessariamente sono collegati.
Si sente spesso dire che molti giovani migranti maschi sono arrivati in Svezia nel corso degli ultimi anni; che da quando il paese ha accettato un numero senza precedenti di rifugiati, vi è stato un enorme aumento dei crimini sessuali. Ma questo corrisponde alla realtà? O è una strumentalizzazione dei dati a favore della propria tesi?
Cosa dicono le statistiche sui crimini sessuali in Svezia
La città svedese Malmo, insieme ad altri centri urbani in Svezia, ha effettivamente uno dei più alti livelli di stupri denunciati in proporzione alla popolazione dell’Unione europea. Ma questo dato non significa niente se non è contestualizzato.
In Svezia l’altissimo numero di stupri e crimini sessuali è dovuto a vari fattori, come la severità delle leggi svedesi e alla consapevolezza che le donne hanno dei propri diritti, che le porta a denunciare con più facilità molestie e aggressioni.
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Il tasso di stupri denunciati a Malmo non è affatto drammaticamente aumentato negli ultimi anni e di fatto sta progressivamente diminuendo dal 2010, prima dell’arrivo massiccio dei richiedenti asilo nel paese. Non è inoltre possibile collegare i crimini all’etnia dei responsabili come tali dati non vengano pubblicati, poiché la Svezia non pubblica l’etnia o la nazionalità degli autori dei reati, nemmeno per i reati sessuali.
Nigel Farage, commentando la polemica sul falso attentato in Svezia citato da Trump, ha detto che è vero che non ci sono stati attentati specifici in Svezia, ma ha affermato che il paese scandinavo ha visto un drammatico aumento dei crimini sessuali, diventando la capitale degli stupri in Europa, se non nel mondo.
I dati confermano che la Svezia è stata una dei maggiori destinatari di richiedenti asilo nell’Ue negli ultimi anni. Secondo Eurostat nel 2015 la Svezia ha avuto oltre 162mila richieste di asilo, 1.667 richiedenti asilo ogni 100mila cittadini. La grande maggioranza dei richiedenti asilo, 114.470, erano maschi, 45.790 dei quali di età compresa tra i 18 e i 34 anni di età.
In Svezia crimini sessuali è un termine molto ampio, che si riferisce a una serie di reati legati al sesso in Svezia, tra cui stupro, sesso a pagamento, molestie sessuali, atti osceni, sfruttamento sessuale.
Durante il 2015, l’anno in cui la Svezia ha avuto il maggior numero di richiedenti asilo, il numero di reati sessuali denunciati in realtà è diminuito dell’11 per cento e il numero degli stupri è diminuito del 12 per cento.
Nel 2014 nel paese si è assistito a un aumento di reati sessuali e stupri denunciati alla polizia. Il Consiglio nazionale svedese per la prevenzione della criminalità sostiene che questo aumento sia dovuto alle modifiche alla normativa apportate nel 2013.
La stessa cosa si era osservata nel 2006, in seguito a una precedente riforma delle leggi sui crimini sessuali, entrata in vigore nel 2005.
Quella riforma prevedeva che se una persona veniva molestata per un intero anno, ogni episodio era contato singolarmente, aumentando di conseguenza la consistenza numerica del fenomeno.
Se una donna si reca dalla polizia a denunciare il fatto che il marito o il fidanzato ha abusato di lei ogni giorno di quell’anno, la polizia trascriverà ognuno di questi eventi come singola denuncia.
Secondo il Consiglio nazionale svedese per la prevenzione della criminalità, il numero di casi di stupro denunciati in proporzione alla popolazione nel comune di Malmo non ha visto un aumento da quando sono stati accolti numerosi richiedenti asilo.
È possibile confrontare i reati sessuali nei vari paesi del mondo?
È difficile rispondere a questa domanda. La legislazione e le procedure per le denunce legali variano di paese in paese, così come variano i tassi di denuncia e la percezione di cosa è crimine e cosa non lo è.
In Svezia per esempio c’è stato un grosso dibattito pubblico negli ultimi anni con l’obiettivo di sensibilizzare le donne e incoraggiarle a denunciare le molestie subite.
Anche questo ha contribuito a far aumentare il tasso di crimini sessuali nel paese, tanto che in un rapporto delle Nazioni Unite del 2012 la Svezia risultava avere il più alto tasso di stupri in Europa e il secondo più alto al mondo.
Questi dati fanno emergere il cosiddetto “paradosso nordico”. Nei paesi del nord Europa che hanno i più alti standard in materia di tutela dei nuovi diritti e di parità di genere, l’indice di violenza domestica sulle donne è sorprendentemente più elevato rispetto a quei paesi che sono comunemente considerati arretrati in questa materia.
“Per esempio potrebbero essere influenzati dalla maggiore disponibilità delle donne appartenenti agli stati con le percentuali più alte a raccontare le violenze subite, rispetto a quei paesi dove la violenza è vista come un evento vergognoso da nascondere”, ha spiegato a TPI Maura Misiti, demografa e prima ricercatrice all’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
“Va poi considerato il campione di riferimento composto da numeri ancora troppo bassi. Non devono nemmeno tralasciati fattori come l’alcool. Nei paesi scandinavi l’abuso di alcoolici è più elevato e la correlazione con la violenza è nota. Infine, nei paesi ritenuti più evoluti le donne più libere denunciano più facilmente gli abusi rispetto alle donne più oppresse dei paesi arretrati”.
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