Svezia, donna nera incinta trascinata con violenza fuori dai vagoni della metro: indagati due agenti
Un passante ha ripreso due controllori mentre trascinano una donna originaria della Repubblica del Congo in stato di gravidanza fiori dai vagoni della metropolitana di Stoccolma. Sono accusati di "cattiva condotta" e "aggressione"
È stata trascinata con violenza fuori da un vagone della metropolitana, obbligata a sedersi su una panchina e portata verso l’uscita. Prima di essere allontanata con la forza, gli agenti della sicurezza hanno schiacciato la donna, in stato di gravidanza, con l’addome verso terra, senza preoccuparsi delle sue condizioni fisiche. È successo lo scorso 31 gennaio a Stoccolma, in Svezia, nella stazione della metro di Hötorget. A riprendere la scena un passante, che ha diffuso il video su Internet e sui social.
Le immagini hanno causato un’indignazione generale nei confronti dei due agenti, che sono ora indagati. Secondo quanto riportato dalla radio pubblica svedese Sr, l’ipotesi di reato nei confronti dei poliziotti è quella di “cattiva condotta” e “aggressione”. Inoltre, le due guardie sono in attesa di una terza inchiesta da parte dell’azienda della metropolitana Sl.
“Ci sono molti video pubblicati che mostrano che le guardie di sicurezza hanno agito con troppa forza”, ha affermato il responsabile della comunicazione del trasporto pubblico di Stoccolma, Henrik Palmèr, all’emittente statale. “Sfortunatamente, può essere difficile esprimere giudizi ragionevoli in queste situazioni. Evidentemente, sembra che questo incidente non sia stato gestito correttamente dall’inizio alla fine”, ha aggiunto Palmèr. L’azienda ha dichiarato che la signora – che viaggiava insieme alla figlia, potrebbe essere indagata per “resistenza violenta” – era stata fermata perché non aveva il biglietto.
La donna è originaria della Repubblica democratica del Congo e ha raccontato che si stava recando in ospedale perché stava avendo le contrazioni. Ha raccontato che al momento dell’arrivo dei controllori aveva con sé la tessera della metro ma non era riuscita a trovarla. “Mi hanno preso per il braccio molto forte, mi hanno costretta a uscire, mi hanno messo sulla panchina, con lo pancia in basso. Uno di loro mi ha messo il ginocchio sulla schiena e non riuscivo più a respirare. Avevo paura che il mio bambino stesse per morire”, ha raccontato. È stata poi portata all’ospedale di Huddinge per essere curata.