La preoccupante ascesa dei suprematisti bianchi negli Stati Uniti
I suprematisti bianchi e altri gruppi di estrema destra sono stati responsabili del 59 per cento di tutti gli incidenti mortali negli Stati Uniti nel 2017
Secondo l’ultimo rapporto del Centro dell’Estremismo dell’Anti Defamation Legue, la più grande associazione non governativa di origine ebraica per la difesa di diritti civili e umani, gli omicidi da parte di suprematisti bianchi sono più che raddoppiati nel 2017.
Il numero supera di gran lunga gli omicidi commessi da estremisti islamici e ciò rende il 2017 il quinto anno più mortale mai registrato per la violenza legata all’estremismo dal 1970.
Con la valutazione annuale degli omicidi legati agli estremismi, l’organizzazione americana ha scoperto che i suprematisti bianchi e altri estremisti di estrema destra sono stati responsabili del 59 per cento di tutti gli incidenti mortali negli Stati Uniti nel 2017.
Il dato è drammaticamente più alto rispetto al 20 per cento registrato nel 2016.
Gli episodi di violenza più recenti da parte dei suprematisti bianchi
L’orrore dell’estremismo di destra ha attirato l’attenzione della stampa internazionale nell’agosto 2017, quando più di mille suprematisti bianchi hanno tenuto una grande manifestazione a Charlottesville, in Virginia.
Bande assortite di razzisti e fascisti, incoraggiati dall’elezione del presidente Donald Trump, non si sono vergognati di mostrare i loro volti, e hanno sfilato per le vie della città.
Alla fine della manifestazione, James Alex Fields Jr., membro del gruppo di estrema destra “Vanguard America”, ha guidato la sua auto contro la folla della contro manifestazione, ferendo 19 persone e uccidendo la trentaduenne Heather Heyer.
A maggio 2017, uno studente dell’Università del Maryland di nome Sean Urbanski, appartenente a un gruppo Facebook chiamato “Alt-Reich Nation”, aveva pugnalato a morte Richard W. Collins III, uno studente afro-americano della Bowie State University.
Un pubblico ministero in seguito ha dichiarato che c’erano “molte prove tangibili ” che dimostravano che l’omicidio era motivato a livello razziale.
A marzo 2017, un suprematista bianco del Maryland di nome James Harris Jackson che frequentava il sito web di estrema destra “The Daily Stormer”, si era recato a New York con il preciso intento di uccidere persone di colore.
Usando una lungo pugnale, prima di essere fermato dalla polizia, l’uomo ha pugnalato a morte un uomo di 66 anni di nome Timothy Caughman nel centro di Manhattan.
Questi dati e tragici eventi rendono purtroppo necessario comprendere il problema dell’espansione della supremazia bianca e delle bande di estrema destra negli Stati Uniti negli ultimi 50 anni.
“Questi risultati ci ricordano che l’estremismo nazionale è una seria minaccia per la nostra sicurezza e per la nostra protezione”, ha dichiarato l’amministratore delegato dell’ ADL Jonathan Greenblatt.
“Quando i suprematisti bianchi e altri estremisti sono incoraggiati e trovano un nuovo pubblico per le loro opinioni piene di odio, la violenza di solito non si fa aspettare”, ha aggiunto.
“Non possiamo ignorare il fatto che i suprematisti bianchi sono ora incoraggiati e, come società, dobbiamo tenere sotto stretta osservazione il reclutamento e le manifestazioni come Charlottesville, che hanno il potenziale più grande per provocare e ispirare la violenza”, continua.
Alla manifestazione a Charlottesville hanno preso parte sia singoli che bande organizzate radicate negli Stati Uniti da decenni.
E l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca è stata citata come un fattore della ri-energizzazione di attivisti e gruppi che negli Stati Uniti rifiutano sia l’ideologia di sinistra sia il conservatorismo tradizionale della destra moderata.
Un altro importante gruppo per i diritti civili degli Stati Uniti, il Southern Poverty Law Center (SPLC) afferma che attualmente sta monitorando oltre 1.600 gruppi estremisti nel paese.
Ma chi sono questi gruppi?
I gruppi White Supremacist sono emersi nelle fasi iniziali della storia degli Stati Uniti, e di solito operavano in clandestinità, nel tentativo di evitare l’attenzione delle forze dell’ordine e dei media.
Se fino a pochi anni fa queste organizzazioni facevano affidamento principalmente sul passaparola per intimidire i loro obiettivi e il loro numero era abbastanza esiguo, è stata registrata ora una crescita senza precedenti.
Le dichiarazioni demonizzanti di Donald Trump su latinos e musulmani hanno elettrizzato la destra radicale, portando ad approvazioni da parte di leader nazionalisti bianchi come Jared Taylor e l’ex Gran Maestro del Ku Klux Klan, David Duke (politico statunitense, ex deputato della Camera dei Rappresentanti al Congresso dello Stato della Louisiana).
I forum dei suprematisti bianchi sono inondati di gioia elettorale, dopo aver soprannominato Trump il loro “leader glorioso”. Trump ha ripagato i complimenti, retweettando i messaggi di odio e diffondendo le loro false statistiche sul crimine nero-contro-bianco.
Alcuni dati
Nel mezzo di questi sviluppi, i gruppi di odio hanno continuato a prosperare. Il numero di associazioni di estrema destra, secondo l’ultimo conteggio del Southern Poverty Law Center, è passato da 784 nel 2014 a 892 nel 2015 (un aumento del 14 per cento), e da 917 del 2016 sono arrivate a 954 nel 2017.
All’interno del movimento bianco suprematista, i gruppi neonazisti hanno registrato la crescita maggiore, aumentando del 22 per cento. I gruppi anti-musulmani sono saliti per un terzo anno consecutivo.
I gruppi del Ku Klux Klan, nel frattempo, sono scesi da 130 gruppi a 72.
Le organizzazioni sono infatti molto variegate, dalle sette religiose apparentemente innocue agli skinhead militanti e violenti ai neo-nazisti fino ai Ku Klux Klan Klaverns (gli affiliati al KKK).
In generale, i fondamenti di base di queste organizzazioni sono radicati nella religione, combinata con un approccio operativo paramilitare.
Attualmente, i gruppi Klan sono in declino mentre altri gruppi ispirati da Hitler, come la National Alliance (il cui uno dei motti è “nessuna società multirazziale può essere una società veramente sana”) e la Chiesa del Creatore, ora Creativity Movement, stanno crescendo in numero e influenza.
È stato stimato che un numero tra 150mila a 200mila persone si iscrivono a pubblicazioni razziste, partecipano alle loro marce e manifestazioni e donano denaro.
Circa 150 programmi radiofonici e televisivi indipendenti vengono trasmessi settimanalmente e raggiungono centinaia di migliaia di simpatizzanti.
La Aryan Nations in Idaho era uno dei gruppi neo-nazisti più attivi tra gli anni ’80 e ’90, ma, dopo la morte nel 2004 del suo fondatore, Richard Butler è andato disintregrandosi a causa delle lotte interne tra le diverse fazioni.
Nel 1979, Butler aveva convocato il primo Congresso mondiale delle Nazioni ariane sulla sua proprietà. La manifestazione, insieme alla celebrazione del compleanno di Adolf Hitler viene organizzato ancora ogni anno fino per attirare i leader Klan e neo-nazisti dagli Stati Uniti, dal Canada e dall’Europa.
Secondo la Southern Poverty Law Centre negli ultimi anni l’Aryan Nation sembra essersi ricostituita diventando oltretutto una delle organizzazioni che cerca di unire sotto di sè vari gruppi di estrema destra.
Sono stati invece contati almeno 26 diversi gruppi Ku Klux Klan negli Stati Uniti. Il più grande e in rapida crescita è il Knights of the KKK (o Ku Klos Knights), con sede a Harrison, in Arkansas, sotto la guida di Thom Robb.
Recentemente i “Cavalieri” hanno tenuto manifestazioni in Wisconsin, Ohio, Louisiana, Indiana, Texas, Tennessee, Arkansas e Mississippi ed è stato il primo gruppo a reclutare Skinhead.
Il “Ku Klos Knights” è il più nazista dei Klans e mantiene forti legami con le propaggini più violente delle Aryan Nations di Richard Butler.
Il movimento di negazione dell’olocausto è l’espressione più chiara della natura antisemita della supremazia bianca.
Varie istituzioni all’interno del movimento suprematista bianco stanno rivedendo la storia della Germania nazista, sostenendo che l’Olocausto contro gli ebrei non è accaduto o è stato esagerato.
La più sofisticata di queste istituzioni è l’Institute for Historical Review (IHR) in California. Fondato da Willis Carto, razzista e antisemita, l’IHR ha il compito di dare all’odio razziale una sorta di lustro intellettuale.
Le bande di strada
Un altro problema in crescita negli Stati Uniti sono le riformate bande di strada. Una di queste fonda le sue radici a Chicago, nel 1952.
In quegli anni due violente bande di “Greasers” bianchi – gli Ashland Royals e Simon City – i primi “impomatati”, erano immigranti, spesso italiani, che subivano soprusi dai bianchi americani più abbienti.
Nel 1968, i Greasers si unirono e fondarono i Simon City Royals, spesso litigando con i vicini “Latin Kings” e con i suprematisti bianchi Gaylords.
I Royals erano una delle più grandi e violente bande di strada di Chicago negli anni ’70, ma negli anni ’80, a causa di numerosi arresti e omicidi, la banda si era indebolita.
La forza si era quindi subito spostata all’interno delle prigioni e il marchio si è diffuso poi negli stati del Midwest e del Sud come il Mississippi, dove i Royal sono tuttora una delle bande più grandi e violente dello stato.
“Le ultime indagini hanno dimostrato che il 40 per cento dei membri di una banda è bianco, ma la polizia tende a sottovalutarli e dichiarare dal 10 per cento al 14 per cento”, riferisce Babe Howell, professore di diritto penale della City University di New York specializzata sui crimini razziali.
Il rapporto con la legge
“La polizia vede gruppi di giovani bianchi come individui, ognuno responsabile della propria condotta, e ritiene invece i giovani di colore nelle bande di strada criminalmente responsabili per la condotta dei loro coetanei”, dice.
Jordan Blair Woods, professore di diritto penale all’ Arkansas University, ha studiato in che modo i federali hanno applicato la legge sulle organizzazioni criminali incallite e corrotte (Rico) a varie bande.
Il Congresso approvò il Rico nel 1970 per colpire la mafia sotto la dicitura di “imprese criminali organizzate”. Nei primi anni ’90, il procuratore generale, Janet Reno, iniziò a usare il Rico per accusare bande criminali di strada.
Woods spiega che le forze dell’ordine generalmente dividono l’attività delle bande in tre gruppi: bande di detenuti di supremazia bianca, club di motociclisti fuorilegge e bande criminali di strada.
Il professore ha concluso che il razzismo sistemico spesso mantiene le bande bianche classificate come “gruppi di galeotti” e di motociclisti invece che di bande di strada, riferendosi con questa categoria solo alle bande afroamericane o ispaniche.
Ciò significa che le bande bianche non sono sorvegliate in modo rigoroso, scrive Woods, e che verso di loro possono mancare interventi invece riservati alle bande di colore che attirano più attenzione da parte dei media.
Ma Greenblatt, CEO di ADL, il 17 gennaio scorso, ha scritto un lungo articolo su The Atlantic implorando il pubblico di prendere sul serio la minaccia della violenza di destra.
“Negli ultimi anni gran parte della discussione pubblica e l’attenzione del governo federale si sono concentrati sulla violenta minaccia rappresentata dagli estremisti ispirati all’ISIS, mentre minore attenzione è stata rivolta alla realtà della violenza di destra”, ha scritto Greenblatt.
“Non c’è dubbio che l’estremismo islamico è una minaccia significativa, ma non dovremmo ignorare alcuna forma di estremismo – dobbiamo affrontarli tutti”.
E anche il senatore Kamala Harris (D-Calif.) ha affermato in un tweet che il segretario alla sicurezza nazionale Kirstjen Nielsen “ha omesso di menzionare” la minaccia del terrore domestico da parte dei suprematisti bianchi durante la seduta del comitato giudiziario del Senato.
L’amministrazione Trump, nel maggio dello scorso anno, ha tagliato i fondi per 10 milioni di dollari (circa 8 milioni di euro) a diversi gruppi che combattono l’estremismo di destra negli Stati Uniti per un programma mirato alla de-radicalizzazione dei neonazisti.