Le suore di clausura potranno usare i social network
Secondo la "Cor Orans", l'utilizzo dei social è consentito ma "con sobrietà" e "discrezione" per non "svuotare il silenzio contemplativo", riempiendolo di "rumori, di notizie e di parole"
Il Vaticano ha diffuso nuove nome di comportamento per la vita contemplativa delle suore di clausura: “L’uso dei mezzi di comunicazione può essere consentito ma per motivo di informazione, di formazione o di lavoro, con prudente discernimento, a utilità comune”.
Lo dispone la “Cor Orans”, l’Istruzione applicativa della Costituzione apostolica del 29 giugno 2016 “Vultum Dei Quaerere” (La ricerca del Volto di Dio) che detta nuove regole per le claustrali e in generale sulla vita contemplativa femminile della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.
Secondo l’istruttoria, come ormai accade da anni, alle suore è consentito l’uso dei social network, ma “con moderazione”.
Nel 2016 era intervenuto anche Papa Francesco. “Usate i social con prudenza”, così il pontefice nella costituzione apostolica “Vultum Dei quaerere” aveva cercato di mettere in riga gli ordini femminili sull’uso di internet.
Media e social “siano al servizio della formazione alla vita contemplativa e delle comunicazioni necessarie, e non occasione di dissipazione o di evasione della vita fraterna”.
Eattamente come accade nella vita laica, il “rumore” delle chat e degli scambi di informazioni può allontanare dai propri obiettivi e soprattutto dala propria spiritulità: “Si può svuotare il silenzio contemplativo quando si riempie la clausura di rumori, di notizie e di parole. Il raccoglimento e il silenzio sono di grande importanza per la vita contemplativa”. Alle suore si chiede quindi “maturità di giudizio e capacità di discernimento, e soprattutto amore alla propria vocazione contemplativa”.
Come si legge sul bollettino, l’utilizzo dei social continua a essere consentito ma “con sobrietà” e “discrezione” per non “svuotare il silenzio contemplativo”, riempiendolo di “rumori, di notizie e di parole”.
“Nel mondo ci sono in questo momento 37.970 suore di clausura”, afferma monsignor Josè Rodríguez Carballo, segretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, “non poche in questo contesto di crisi vocazionale”.
Aveva fatto riflettere l’equivoco che aveva visto coinvolte le suore clarisse cappuccine di Napoli che nel 2015 avevano dato risposta alla comica Luciana Littizzetto con un post su Facebook dal loro account ufficiale. La Littizzetto aveva replicato con una battuta un video virale che le vedeva ‘assalire’ Bergoglio durante una sua tappa al duomo.
“Mi ha fatto troppo ridere: non si capiva se queste suore fossero tutte attorno al Papa perché non avevano mai visto un papa o non avevano mai visto un uomo”, aveva commentato ironicamente la Littizzetto. Non si è fatta attendere la replica della madre badessa: “Non sarebbe forse il caso, cara Luciana, di aggiornare il tuo manzoniano immaginario delle monache di vita contemplativa?”.