Si è ucciso il giovane siriano accusato di pianificare un attentato in Germania
Jaber al-Bakr, rifugiato 22enne, era stato arrestato lunedì dopo 48 ore di caccia all'uomo con l'accusa di aver pianificato un attacco sull'aeroporto di Berlino
Si è ucciso nel centro di detenzione di Leipzig dove era stato condotto il 22enne rifugiato siriano accusato di aver pianificato un attacco dinamitardo sull’aeroporto di Berlino.
A darne notizia nella tarda serata di ieri, mercoledì 12 ottobre 2016, è stato il ministero della Giustizia dello stato della Sassonia.
“Nella serata del 12 ottobre 2015, Jaber al-Bakr, che era sospettato di aver pianificato un grave attacco, si è tolto la vita presso l’ospedale carcerario del centro di detenzione di Leipzig”, si legge sul comunicato pubblicato online dal ministero.
Secondo i quotidiani tedeschi, il giovane era guardato a vista proprio perché considerato a rischio di suicidio e non è chiaro come abbia potuto impiccarsi, a quanto si dice, con una maglietta.
Il suo avvocato ha dichiarato che la morte di Bakr è uno scandalo giudiziario: “Com’è potuto succedere? Sarebbe dovuto essere il prigioniero più sorvegliato di Germania”. L’avvocato Alexander Huebner ha anche riferito che il ragazzo era in sciopero della fame e della sete.
Anche il governo tedesco si è mostrato incredulo per l’accaduto e ha ordinato immediatamente l’apertura di un’inchiesta.
Secondo gli inquirenti tedeschi, Bakr, che era arrivato in Germania a febbraio dello scorso anno e aveva ottenuto asilo, era in procinto di compiere un attacco paragonabile a quelli di Parigi e Bruxelles.
Le autorità tedesche lo stavano sorvegliando da mesi per presunti legami con il sedicente Stato islamico e avevano deciso di prenderlo in custodia, ma quando hanno fatto irruzione nel suo appartamento sabato scorso non sono riusciti ad arrestarlo.
Avevano invece trovato un chilo e mezzo di esplosivi fatti in casa, dello stesso tipo di quelli usati appunto per gli attentati di Parigi e Bruxelles.
Dopo due giorni di caccia all’uomo, alcuni connazionali presso i quali l’uomo si era rifugiato lo avevano legato e avevano allertato la polizia, lunedì 11 ottobre.
Il suo poco ortodosso arresto ha sollevato dubbi sul lavoro delle forze dell’ordine tedesche, tanto più che alcune indiscrezioni indicano che i tre siriani che hanno condotto all’arresto potrebbero essere implicati proprio nei piani dinamitardi di Bakr. La morte del giovane rende ovviamente molto più complicate le indagini.