Sudan, arrestato il presidente Bashir
Il presidente del Sudan Omar al-Bashir è stato arrestato dopo che l’esercito ha preso il potere nel paese.
Parlando alla televisione di Stato il neopresidente Awad Ibn Ouf ha detto che l’esercito formerà un Governo di transizione di due anni a cui seguiranno elezioni.
Nella mattina dell’11 aprile i militari hanno occupato la sede della Tv di stato e circondato il palazzo presidenziale. Poche ore dopo il presidente al-Bashir ha annunciato le sue dimissioni dopo 30 anni al potere.
L’esercito è intervenuto dopo sei giorni di proteste da parte di migliaia di manifestanti che invocavano la fine del potere del presidente.
In un intervento alla nazione, il tenente generale e primo vicepresidente del Sudan, Ahmed Awad Ibn Auf, ha annunciato la sospensione della Costituzione, lo scioglimento del governo nazionale e di quelli locali e del Parlamento.
Il generale ha anche fatto sapere che verrà istituto un consiglio militare al fine di governare il paese per due anni e un coprifuoco di un mese in tutto il paese e la chiusura di porti e aeroporti per 24 ore.
Ibn Auf ha chiesto scusa ai cittadini per le violenze che hanno sconvolto il paese negli ultimi mesi.
Intanto l’Alleanza dei partiti dell’opposizione (Alleanza delle forze di consenso nazionale) in un comunicato ha affermato di non accettare la creazione di un regime militare e di reputare inaccettabile il mantenimento dell’esercito al potere.
Dello stesso parere l’Associazione dei professionisti sudanesi (SPA), a capo delle proteste degli ultimi mesi, che ha dichiarato di “non accettare alternative alle dimissioni complete del regime e la consegna del potere a un governo di transizione civile”.
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