Sudafrica, attentato in moschea: due morti accoltellati
A Malmesbury, nel sud-ovest del paese, un uomo ha ucciso due persone e ne ha ferite altre due, prima di essere abbattuto dalla polizia
Due persone sono state accoltellate a morte in una moschea di Malmesbury, nel sud-ovest del Sudafrica.
L’autore dell’aggressione, un uomo, un somalo 30enne, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco dalla polizia. Altre due persone sono rimaste ferite nell’agguato.
L’attentato è avvenuto alle 3 del mattino ora locale (le 02.00 in Italia) del 14 giugno 2018.
“La polizia ha cercato di persuadere l’assalitore e farlo arrendere ma l’uomo ha cercato di attaccare anche gli agenti”, ha raccontato un portavoce della polizia provinciale, Noliyoso Rwexana.
Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressore si è introdotto nella moschea e si è inginocchiato a fianco di altri fedeli che stavano pregando, quando a un certo punto si è levato in piedi e ha pugnalato alcune persone.
L’uomo è stato descritto da chi era presente come molto calmo.
Sul posto è giunta la polizia, che gli ha intimato di arrendersi e consegnare l’arma, ma l’attentatore si è rifiutato di farlo e, anzi, ha tentato di colpire anche gli agenti.
Nella colluttazione l’uomo è rimasto ucciso.
Il Consiglio giudiziario musulmano del Sud Africa si è dichiarato scioccato per l’accaduto, spiegando che al momento dell’aggressione le due vittime stavano osservando I’tikaaf, pratica musulmana che prevede di rimanere per alcuni giorni in moschea e che si svolge negli ultimi dieci giorni del Ramadan.