I minatori del Sud Africa malati di silicosi e tubercolosi potranno richiedere un risarcimento
Il tribunale di Johannesburg ha dato il via libera alla creazione di una class action che rappresenterà quasi mezzo milione di lavoratori affetti da malattie polmonari
Patrick Sitwayi cammina a stento con le stampelle. A 57 anni è costretto a vivere fra le quattro mura di casa, nella provincia sudafricana del Capo Orientale, con la moglie, cinque figli e tre nipoti. Per 22 anni, Patrick ha lavorato come minatore, ma dopo aver contratto la silicosi, una malattia che colpisce le vie respiratorie a causa delle continue inalazioni di polveri contenenti biossido di silicio, è stato costretto a lasciare il lavoro dopo l’amputazione di tutte le dita dei piedi.
Per quasi metà della sua vita, Patrick ha lavorato nelle miniere di estrazione dell’oro, senza alcun controllo sulle norme di sicurezza da parte dei suoi datori di lavoro.
Oggi Patrick, insieme ad altri 68 minatori, fa parte di quella che è stata definita la più grande class action costituitasi contro le società minerarie che operano in Sudafrica. Essi potranno così rappresentare 250mila colleghi che negli anni hanno contratto la silicosi e la tubercolosi. Attraverso questa class action, i minatori potranno intentare una causa civile nei confronti di 32 gruppi attivi nel settore minerario, tra cui l’Anglo American e l’AngloGold Ashanti.
Venerdì 13 maggio, l’Alta Corte sudafricana ha dato il via libera alla creazione di questa class action e i minatori potranno così richiedere un ingente risarcimento alle imprese minerarie per i danni provocati sul lavoro. Se l’azione legale dovesse essere intentata, potrebbe coinvolgere complessivamente 500mila persone fra minatori e famiglie e potrebbe costare centinaia di milioni di dollari alle imprese.
La decisione è arrivata all’unanimità dal giudice Phineas Mojapelo, il quale ha sottolineato che i lavoratori morti dopo aver contratto la silicosi e la tubercolosi avranno diritto a un risarcimento e che le società minerarie saranno ritenute responsabili delle proprie azioni.
Sul banco degli imputati saranno così chiamate le principali società minerarie e i più grandi produttori di lingotti d’oro in tutto il mondo, come l’Anglo American e l’AngloGold Ashanti, il primo produttore di lingotti dell’Africa.
Già in passato i due colossi dell’estrazione e della produzione di oro avevano dovuto pagare un risarcimenti milionario ad alcune famiglie di minatori morti a causa delle esalazioni di silicio.
Nel 2011, una sentenza della Corte Costituzionale di Johannesburg aveva riconosciuto per la prima volta ai minatori affetti da malattie polmonari, contratte sul lavoro, di citare in giudizio per danni i propri datori di lavoro. Queste rivendicazioni non hanno interessato solo i lavoratori sudafricani, ma anche centinaia di minatori provenienti da altri paesi, come il Lesotho, il Malawi e lo Swaziland.
Alcune compagnie chiamate in causa stanno cercando di trovare un accordo extra-giudiziale con alcuni dei lavoratori, mentre altre stanno valutando l’ipotesi di ricorrere in appello alla decisione del tribunale di Johannesburg.
“Le aziende minerarie hanno sfruttato i lavoratori per molti anni. Perciò, è arrivato il momento che la magistratura riconosca la dignità a questa povera gente”, ha dichiarato Anele Yawa, rappresentante di Treatment Action Campaign, un’organizzazione civile impegnata nella lotta per la salute pubblica in Sudafrica.