Il sub che salvò i 12 ragazzini in Thailandia è rimasto intrappolato in una grotta
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Vi ricordate i ragazzini thailandesi che lasciarono il mondo con il fiato sospeso per 17 lunghissimi giorni perché bloccati in una grotta? Uno dei sub che partecipò alle operazioni di soccorso è rimasto a sua volta intrappolato in un’altra grotta, ma questa volta nella contea di Jackson, nel Tennessee.
Ironia della sorte, il sub si è ritrovato in una situazione analoga a quella della squadra di calcio. Josh Bratchkey stava infatti esplorando una cava sommersa con un gruppo di colleghi anch’essi britannici, quando non è più riuscito a tornare in superficie.
Il fatto è accaduto martedì 16 aprile alle 15 di pomeriggio locali. Gli altri sub che erano con lui, non vedendolo arrivare, hanno subito chiamato i soccorsi. Sono intervenute le autorità locali che hanno inviato un aereo con a bordo altri due subacquei esperti.
Alle 18 sono cominciate le operazioni di ricerca e recupero. Bratchkey aveva trovato riparo in una sacca d’aria della grotta. Dopo circa un’ora dopo i tre sub sono riemersi in superficie.
“Era sveglio, attento ed orientato. La sua unica richiesta, non appena giunto in superficie, è stata quella di poter mangiare una pizza”, ha riferito Derek Woolbright, coordinatore dei soccorsi.
Il sommozzatore Edd Sorenson ha dichiarato: “Sarei potuto arrivare da lui molto prima, ma ero molto attento ed osservavo qualsiasi angolo della grotta. È molto bassa e pericolosa. Mi sono avvicinato al vuoto d’aria e lui era li, calmo in maniera sconvolgente. Appena mi ha visto ha detto – Grazie, grazie mille. Chi sei?”.