Zio “mostro” stupra e uccide la nipotina di 5 anni
È stato condannato all'ergastolo e in tribunale è esplosa la rabbia dei parenti
Zio mostro stupra e uccide la nipotina di 5 anni
Stupra e uccide la nipotina di 5 anni dopo averla rapita: zio “mostro” di 21 anni condannato all’ergastolo. E in tribunale esplode la rabbia dei parenti. Il giudice distrettuale di Logan, nello Utah, Kevin Allen, è stato durissimo: dopo quello che hai fatto, “non vedrai mai più la luce del sole, non respirerai mai più all’aria aperta”. Lo ha detto poco prima di pronunciare la sentenza. Il patrigno: “Voglio che marcisca”.
Che lo zio fosse colpevole è stato confermato dalla prova del Dna: il sangue della nipotina è stato ritrovato sul suo orologio e sulla felpa. Il giovane, però, è scampato alla pena di morte perché ha aiutato gli investigatori a trovare i resti del corpo della nipotina.
Lo scorso 25 maggio, Alex Whipple, ha rapito la nipotina Elizabeth “Lizzy” Shelley ed è fuggito portandola con sé. Quando il corpo, smembrato, della bambina è stato ritrovato, i medici legali hanno riscontrato immediatamente i segni di violenza sessuale. Lo zio “mostro” ha scaricato poi i resti del cadavere sotto gli alberi vicino alla casa dove la piccola abitava con la madre e il patrigno.
Il procuratore della contea di Cache, James Swink, ha affermato che il crimine è stato il peggiore che abbia mai visto in 22 anni di attività. E ha aggiunto: “Non c’è crimine peggiore di quello che l’imputato ha commesso. Non c’è crimine peggiore che aggredire sessualmente la nipote e nascondere l’atto facendola tacere con la morte”.
Al funerale, Lizzy è stata ricordata come una bambina amante della natura e paziente. La sua bara bianca rendeva omaggio al suo interesse per la natura: era coperta da farfalle arcobaleno che volavano con la frase “Vivi come Lizzy”.
La rabbia dei familiari in tribunale
Alla lettura della sentenza, i familiari di Lizzy sono rimasti molto delusi e nell’aula del tribunale è esplosa la rabbia, come racconta il quotidiano online Dailystar. Lo zio di Lizzy, Zachary Black, ha detto: “Sei sporco. Spero che trascorrerai il resto della tua vita in una piccola scatola”.
Il patrigno della bambina Detrich Black, in una nota che è stata letta in tribunale, ha scritto: “Voglio che marcisca”. “Spero che ti ricordi ogni giorno quello che hai fatto e che ti perseguiti. Spero che ti odi tanto quanto io ti odio”, ha aggiunto.
L’avvocato difensore di Whipple, Shannon Demler, aveva anche tentato di convincere il giudice a prendere in considerazione la possibilità di concedere al suo cliente la libertà vigilata. Per la richiesta si era aggrappato al fatto che Whipple era stato maltrattato fisicamente da bambino, in certi periodi della sua vita era stato un senzatetto, aveva lottato con l’abuso di sostanze stupefacenti e aveva problemi di salute mentale.
L’avvocato ha aggiunto: “Potrebbe esserci ancora del buono dentro Whipple”. Ma ha fallito.