Studentessa morta in Madagascar: la motivazione del suicidio
La studentessa britannica suicida in Madagascar era in preda a un’allucinazione: questa la motivazione avanzata dalla polizia, che per ora resta però solo una ipotesi. Alana, di 19 anni, potrebbe esser stata vittima di un farmaco, forse un antimalarico, che l’avrebbe portata a buttarsi dall’aereo.
I passeggeri che viaggiavano con la ragazza a bordo del jet hanno raccontato alla polizia e ai media locali che Alana avrebbe aperto il portellone del piccolo aereo per poi gettarsi nel vuoto. Prima che riuscisse a lanciarsi, un altro passeggero aveva cercato disperatamente di fermare la giovane e di impedirle di buttarsi giù.
Al momento sono ancora in corso le ricerche per ritrovare il corpo della giovane.
Alana Cutland era una studentessa di Cambridge. Subito dopo la tragedia, i media hanno diffuso la notizia secondo cui la giovane avesse scelto di uccidersi in seguito all’insuccesso della sua ricerca universitaria. Secondo quanto riportato nei giorni scorsi, nelle ore successive al fatto, la ragazza avrebbe deciso di farla finita lanciandosi dall’aereo leggero che dall’isola africana, dove aveva svolto uno stage, la stava riportando a casa, nel Regno Unito.
La 19enne ha forzato l’apertura dello sportello del velivolo su cui stava viaggiando e si è buttata giù. Gli inquirenti hanno riferito che le operazioni per il ritrovamento del corpo della ragazza saranno particolarmente complesse, visto che la studentessa si è lanciata in una zona del Madagascar popolata da felini, che potrebbero aver già divorato il cadavere.
“Era una ragazza brillante e indipendente”, ha raccontato la famiglia travolta dal dolore per la perdita della figlia. Alana Cutland stava conducendo ricerche su una rara specie di granchi nella remota area di Anjajavy.