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Strasburgo: strage in un mercatino di Natale, 5 morti e 11 feriti. Ucciso l’attentatore, l’Isis rivendica

Immagine di copertina
Credit: Jean-Christophe VERHAEGEN / AFP

Un uomo – poi identificato come Cherif Chekatt – ha aperto il fuoco in un mercatino di Natale al centro di Strasburgo, nell’est della Francia, intorno alle ore 20 dell’11 dicembre 2018. Prima di sparare avrebbe gridato “Allah Akbar”.

Due giorni dopo l’attentatore è stato ucciso dalla polizia e poco dopo l’Isis ha rivendicato l’attacco. Il bilancio dell’attacco è di 5 morti e 11 feriti: tra le vittime c’è il giovane giornalista italiano Antonio Megalizzi, un cronista radiofonico di Europhonica, emittente che fa parte del network delle radio universitarie.

Gli ultimi aggiornamenti

17 dicembre – La quinta vittima dell’attentato di Strasburgo è Barto Pedro Orent-Niedzielski, 35 anni. Il giovane era in compagnia del giornalista italiano Antonio Megalizzideceduto venerdì, quando è stato colpito da uno dei proiettili esplosi da Cherif Chekatt.

15 dicembre – La polizia francese ha annunciato di aver rilasciato i quattro membri della famiglia di Chekatt fermati subito dopo l’attentato.

14 dicembre – È morto il giovane giornalista italiano Antonio Megalizzi.

Sono state fermate altre due persone a Strasburgo nell’ambito delle indagini sull’attentato ai mercatini di Natale: sale a 7 il numero delle persone fermate.

13 dicembre – Intorno alle 21 di giovedì 13 dicembre Chekatt è stato ucciso dalla Polizia francese: lo riportano i media transalpini. L’attentatore è stato abbattuto a Neudorf, il quartiere dove risiedeva.

Poco dopo l’Isis ha rivendicato l’attentato, sostenendo che Chekatt era un “soldato” dello Stato islamico. Lo riferisce Site citando Amaq, l’organo di propaganda dell’Isis.

La polizia francese, che da tre giorni dava la caccia al killer, poche ore prima dell’uccisione dell’attentatore aveva effettuato un’operazione nella zona: l’area è stata isolata.

Le forze dell’ordine hanno fermato i genitori e due fratelli dell’attentatore: uno dei due sarebbe schedato con la lettera “S” che indica individui potenzialmente pericolosi per la sicurezza dello Stato.

Attentato Strasburgo | La dinamica dell’attacco: gli spari, la fuga e il blitz della polizia

Il mercatino è stato subito evacuato dalla polizia. Il mercatino si trova a Place Kleber, al centro della città, in rue de Orfevres. (A questo link i video dell’attentato, qui invece un riassunto, punto per punto, di quello che è successo).

Cherif Chekatt, vestito di nero, cappellino e scarpe da basket, ha percorso la zona pedonale della Grande Ile di Strasburgo sparando sui passanti: delle tre vittime due sarebbero donne.

Secondo un testimone, un poliziotto gli è saltato addosso, ma Cherif si è divincolato, scappando. Poi ha sequestrato un taxi e si è fatto portare nel quartiere Neudorf. Ha poi obbligato il tassista a fermarsi e ha continuato la fuga a piedi.

I poliziotti francesi hanno sfondato la porta di rue d’Epinal 5 a Strasburgo, dove l’attentatore si trincerava, ma l’operazione non ha avuto esito positivo. Subito dopo l’attentato è stato diramato il coprifuoco a Strasburgo: il ministero dell’Interno ha chiesto ai cittadini di non uscire di casa.

“Si tratta di un criminale comune poi radicalizzato”, ha detto il ministro dell’Interno francese, Christophe Castener, descrivendo l’attentatore di Strasburgo. L’uomo ha 29 anni ed era già schedato, secondo quanto riferisce il quotidiano francese Le Figarò. Si tratterebbe di un cittadino di origine nordafricana, nato a Strasburgo.

Qui il comunicato stampa ufficiale della prefettura di Strasburgo:

Attentato Strasburgo | Le testimonianze

“Ho sentito le grida, la concitazione, ho visto due persone per terra con altre intorno che chiedevano aiuto e urlavano, successivamente è arrivata la polizia che ha cominciato a urlare ‘via, non occupate le strade, non state all’aperto, cercate un riparo'”. Lo ha raccontato in un’intervista a TPI Marco Affronteeurodeputato che la sera dell’11 dicembre si trovava stava passeggiando tra i mercatini di Natale di Strasburgo ed è rimasto coinvolto nell’attentato. Qui l’intervista completa.

Questo, invece, il racconto a TPI di Eleonora Forenza, eurodeputata del gruppo GUE/NGL (Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica): “Erano circa le 20.30, circa una mezz’ora dopo l’attentato. Avevamo terminato da poco una riunione di gruppo e io avevo appena fatto una diretta Facebook sulle aggressioni fasciste a Bari, quando abbiamo appreso che stavano sigillando il parlamento europeo. Da quel momento nessuno sarebbe potuto entrare né uscire, perché c’era stato un attacco. Qui l’intervista completa.

Intervenuto a Sky Tg24 in collegamento telefonico durante le ore immediatamente successive all’attentato, il presidente dell’Europarlamanto, Antonio Tajani, ha detto di avere dato l’ordine di chiudere il Palazzo dell’Assemblea per metterlo in sicurezza.

Il luogo dell’attentato è a circa 3 chilometri dalla sede del Parlamento europeo: l’attacco era avvenuto mentre era in corso la riunione plenaria del Parlamento europeo.

L’eurodeputato del Movimento Cinque Stelle, Dario Tamburrano, ha riferito in un tweet di “spari sulla folla ai mercatini” e che ci sarebbero dei “morti e feriti”.

Coloro che si trovavano per strada hanno cercato riparo nei ristoranti e nei locali della città.

Un testimone ha scritto su Twitter: “Colpi di arma da fuoco a Strasburgo. Ho visto due donne a terra. Ora sono riparato con altre persone in un cortile. Ci hanno fatto entrare perché la polizia bloccava ogni spostamento sia a piedi che in auto”.

“Siamo chiusi in un pub, avevamo da poco superato il mercatino di Natale, abbiamo sentito delle grida e ora il centro è bloccato dalla polizia. Non possiamo uscire e non sappiamo cosa stia succedendo all’esterno”, ha detto all’Agi l’addetta stampa dell’Europarlamento, Valentina Parasecolo, che si trovava a Strasburgo per la plenaria.

“Sono con mio marito e mia figlia che ha un anno e mezzo, stiamo seguendo gli aggiornamenti su Twitter. È una situazione indecifrabile, molti miei colleghi sono rimasti bloccati all’Europarlamento”.

Chi è Cherif Chekatt, l’attentatore dei mercati di Natale a Strasburgo

Cherif Chekatt, l’autore dell’attentato ai mercatini di Natale a Strasburgo, aveva 29 anni: era di origine nordafricana, ma nato e cresciuto nella città francese.

Prima dell’attacco aveva già subito 20 condanne per reati comuni. Proprio in galera nel 2016 era stato segnalato dall’antiterrorismo francese e indicato come “fiché S” per violenze e proselitismo religioso.

Dopo la sua uccisione, l’Isis ha rivendicato l’attentato e ha definito Chekatt un suo soldato.

Antonio Megalizzi, il giornalista italiano morto nell’attentato

Tra le vittime dell’attentato ai mercatini di Natale di Strasburgo c’è il giovane giornalista italiano Antonio Megalizzi (chi è).

Megalizzi, 28 anni, è morto nel pomeriggio di venerdì 14 dicembre, tre giorni dopo l’attentato. Il giovane, originario di Trento, era in coma – “in condizioni disperate” – nel reparto rianimazione dell’ospedale accademico di Hautepierre nella periferia della città francese. Era stato lanciato un appello per cercare luminari che potessero operarlo.

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