Un 15 enne ha strangolato la madre dopo un litigio per una insufficienza a scuola
Poi ha seppellito il corpo vicino alla chiesa e ha inscenato un furto in appartamento per giustificare la scomparsa della donna
È entrato in camera della madre e ha iniziato a strangolarla finché non l’ha uccisa. Poi ha caricato il corpo su un furgoncino, lo ha seppellito vicino la chiesa ed è andato normalmente a scuola.
È quanto accaduto giovedì 1 novembre a DeBary, una cittadina della Florida. Lo sceriffo ha definito l’assassino, il 15 enne G. L. R. ora detenuto in un istituto minorile, un “sociopatico senza anima”.
L’adolescente ha confessato alla polizia l’omicidio della madre, Gail Cleavenger, un’architetto di 46 anni, “uno dei casi più tristi e inquietanti della mia carriera, ha aggiunto lo sceriffo.
Il ragazzo aveva preso un brutto voto a scuola, una “D”, che corrisponde a un’insufficienza non grave, e ha litigato fino alle 11 di sera con la madre.
Un’ora e mezza più tardi circa è entrato nella sua camera e l’ha uccisa. Poi ha caricato il suo corpo su una carriola e lo ha messo nel mini van di famiglia per andarlo a seppellire nei pressi della chiesa.
Ha poi pensato di inscenare un furto in casa per giustificare la scomparsa della madre, e si è fatto aiutare da due compagni di scuola di 17 anni.
I tre ragazzi hanno sfondato la porta di casa, portato via alcuni oggetti e lasciato il motore della macchina acceso.
Nel pomeriggio di venerdì 2 novembre, intorno alle 16, l’adolescente ha chiamato la polizia per denunciare il furto in casa, raccontando di essere stato lasciato a scuola quella mattina dalla mamma.
I suoi colleghi non l’avevano mai vista arrivare quella mattina, e poco più tardi gli agenti hanno ritrovato gli oggetti rubati e gli strumenti usati per sotterrare il corpo.
La polizia ha così smascherato il piano dei tre ragazzi, prendendo in custodia anche i complici del giovane omicida.
Il padre, e marito della vittima, era fuori città per lavoro e ha scoperto tutto una volta rientrato da Seattle. Ha contribuito a ricostruire la vicenda raccontando del diverbio avuto tra madre e figlio, riferito al telefono dalla donna poco prima di essere uccisa.
“Un freddo e insensibile calcolatore – lo ha definito lo sceriffo – pensava di essere il più furbo di tutti e non ha mostrato alcun tipo di rimorso”.