Strage di Buffalo, anche Luca Traini tra i modelli citati dal 18enne suprematista bianco
Strage di Buffalo, anche Luca Traini tra i modelli citati dal 18enne suprematista bianco
Anche Luca Traini è stato citato tra i modelli dell’autore della strage di Buffalo, dove ieri un suprematista bianco di 18 anni ha aperto il fuoco in un supermercato, uccidendo dieci persone. “Un atto di terrorismo interno”, lo ha definito il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, parlando di “un crimine ripugnante e motivato dall’odio razziale perpetrato in nome della disgustosa ideologia del nazionalismo bianco”. Tra le persone colpite nella sparatoria, che ha causato tre feriti oltre alle dieci vittime, ben 11 sono afroamericane, secondo quanto dichiarato dalla polizia di Buffalo. Per la seconda città dello stato di New York potrebbe trattarsi della più grave strage nella sua storia.
L’attentato compiuto dal 18enne Payton Gendron, si inserisce in un lungo elenco di stragi compiute (o tentate) negli ultimi anni in nome del suprematismo bianco, giustificate di volta in volta da teorie riconducibili alla galassia dell’estrema destra, come quella di un preteso scontro tra razze. A legare il suo nome ad altre azioni sanguinarie compiute da esponenti ultranazionalisti o fascisti è lo stesso Gendron, che in manifesto pubblicato online ha citato diversi attentatori, da Anders Breivik a Brenton Tarrant, autore della strage di Christchurch. Tra questi anche l’italiano Luca Traini, che nel 2018 aprì il fuoco davanti alla stazione di Macerata, ferendo sei persone, tutte di origine sub-sahariana, oltre a colpire la sede locale del Partito democratico. Il tentativo di strage, avvenuto durante la campagna elettorale del 2018, aveva ricevuto il sostegno di Forza Nuova (“Oggi noi ci schieriamo con Luca Traini”) mentre la Lega, di cui Traini era stato candidato, aveva chiamato in causa “l’immigrazione fuori controllo”. “È chiaro ed evidente che un’invasione come quella organizzata, voluta e finanziata in questi anni, porta allo scontro sociale”, aveva detto Matteo Salvini, dopo aver specificato che “chiunque spari è un delinquente”. Traini è stato condannato in via definitiva a 12 anni di reclusione, per tentata strage aggravata dall’odio razziale.