Chi sono Stormy Daniels e Karen McDougal, le donne pagate da Michael Cohen per tacere sulle relazioni con Trump
L'ex avvocato personale del presidente Trump ha ammesso di aver violato la legge pagando due donne, durante le presidenziali del 2016, perché tacessero sulle relazioni che le due avevano avuto con il proprio cliente
Ieri 21 agosto 2018 l’ex fedelissimo avvocato personale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Michael Cohen, si è consegnato all’FBI.
Michael Cohen ha ammesso di aver violato la legge sul finanziamento della campagna elettorale pagando, durante le presidenziali del 2016, due donne (la pornostar Stormy Daniels e l’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal) “in coordinamento e sotto la direzione di un candidato a un incarico federale” perchè tacessero sulla loro relazione con il suo cliente, ovvero Trump.
L’ex avvocato del presidente si è consegnato negli uffici newyorchesi dell’FBI e ha raggiunto un accordo di ammissione di colpevolezza con i procuratori federali su diversi capi di imputazione, dalle frodi bancarie e fiscali alle violazioni delle regole per i finanziamenti elettorali.
Rischia fino a cinque anni di carcere: la sentenza arriverà il 12 dicembre. E’ libero su cauzione, fissata dal giudice in 500 mila dollari.
Questa svolta giudiziaria è arrivata lo stesso giorno della condanna di un altro ex collaboratore di Trump, Paul Manafort, per 8 capi di accusa.
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Ma chi sono le due donne che stanno mettendo i bastoni tra le ruote di Trump?
Chi è Stormy Daniels, la pornostar che dice di aver fatto sesso con Trump
Stephanie A. Gregory Clifford, in arte Stormy Daniels, è un’attrice pornografica, stripper, direttrice e sceneggiatrice statunitense.
In un’intervista all’emittente statunitense Cbs andata in onda il 25 marzo 2018 ha parlato della sua presunta relazione sessuale con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e delle minacce che dice di aver ricevuto dopo aver tentato di rendere pubblica la storia.
Parlando con il giornalista Anderson Cooper, nel programma 60 Minutes, la pornostar ha riferito che un uomo l’ha avvicinata in un parcheggio a Las Vegas nel 2011 e le ha detto: “Lascia stare Trump”.
L’uomo ha poi guardato la figlia dell’attrice e ha aggiunto: “Sarebbe un peccato se succedesse qualcosa a sua madre”.
La pornostar ha raccontato che a quel tempo aveva appena concordato di raccontare la vicenda del presunto incontro sessuale con Trump alla rivista In Touch in cambio di 15mila dollari, ma la pubblicazione era in fase di stallo perché l’avvocato personale del tycoon, Michael Cohen, aveva minacciato di fare causa alla rivista.
Daniels sostiene che nell’ottobre del 2016, un mese prima delle elezioni presidenziali che lo avrebbero visto trionfare, Donald Trump pagò la somma di 130mila dollari per comprare il suo silenzio su un rapporto sessuale avuto nel 2006, a margine di un torneo di golf a Lake Tahoe, nel Nevada, un anno dopo il matrimonio con Melania.
Secondo il quotidiano statunitense Wall Street Journal, Cohen, dopo aver raggiunto un accordo con l’attrice, aveva disposto il pagamento di 130mila dollari su un conto della City National Bank di Los Angeles.
Nell’intervista alla Cbs Daniels ha detto che accettò quell’accordo perché “preoccupata” per la sua famiglia e la sua “sicurezza”. Poi, nel gennaio 2018, dopo che il Wall Street Journal aveva rivelato l’esistenza dell’accordo di non divulgazione, firmò un altro documento che negava qualsiasi patto.
Alla domanda sul perché abbia firmato una dichiarazione falsa, l’attrice ha risposto: “Perché hanno fatto sembrare che non avessi scelta”. “Possono rendere la tua vita un inferno in molti modi diversi”, ha aggiunto. Daniels ha comunque di non aver subito “violenza fisica”.
La Casa Bianca ha deciso di attaccare la credibilità della pornoattrice in risposta alle accuse.
Il presidente non è intervenuto sulla vicenda, a parte un tweet nel quale ha fatto riferimento a “tante fake news”.
Il portavoce dell’amministrazione Trump, Raj Shah, ha dichiarato che “il presidente ha negato con forza e in modo chiaro” le affermazioni dell’attrice hard. “L’unica persona che è stata incoerente è quella che ha fatto queste affermazioni”, ha aggiunto Shah senza mai fare il nome di Daniels.
Chi è Karen McDougal, l’ex modella di Playboy di cui Cohen ha parlato in una registrazione incriminata
Karen McDougal è un’attrice e modella statunitense che è apparsa più volte sulla rivista hot Playboy negli anni ’90, venendo eletta Playmate of the Year nel 1998.
L’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal si era fatta avanti dicendo di aver avuto una relazione durata nove mesi con Trump nel 2006, poco dopo la nascita del figlio Barron.
La notizia era uscita per la prima volta su The Wall Street Journal nel novembre 2016 e riportava anche che modella ha venduto la storia alla rivista The National Enquirer per 150mila dollari. Ma il tabloid, che supportava la candidatura di Trump, non aveva pubblicato la storia.
Questa tattica, chiamata “catch and kill“, ha impedito che la tresca tra il candidato repubblicano e McDougal diventasse pubblica e andasse a pesare sugli ultimi mesi della campagna elettorale.
Secondo l’attuale avvocato di Trump, Rudolph Giuliani, Trump non avrebbe nulla a che fare con la decisione dell’Esquirer.
Ma è poi spuntata un’altra informazione incriminante: l’avvocato storico di Donald Trump, Michael Cohen, due mesi prima delle elezioni presidenziali del 2016 ha infatti registrato segretamente una coversazione con l’attuale presidente degli Stati Uniti in cui i due discutono della necessità di pagare l’ex modella di Playboy per farla tacere sulla sua presunta relazione con Trump.
Lo ha rivelato un articolo del New York Times che getta luce sulle tattiche utilizzate dal Tycoon per tenere segreti i dettagli più scabrosi del passato di Trump da un punto di vista politico e giudiziario.
L’audio è stato sequestrato dall’FBI nel corso di un raid negli uffici di Cohen.
Giuliani dice che la registrazione ora in mano all’FBI contiene soltanto una conversazione in cui il presidente americano e il suo ex avvocato Cohen discutono la possibilità di comprare il silenzio della modella, ma separatamente da quanto fatto dal National Esquirer.
“Niente in quella registrazione suggerisce che lui fosse al corrente di questo in precedenza”, ha aggiunto Giuliani.
Ma ora, con le nuove ammissioni di Cohen, potrebbero emergere nuovi dettagli.